Un mese di iniziative per dire no alla violenza sulle donne e sensibilizzare la cittadinanza: la Casa delle Donne di Modena è formata da sei associazioni (Associazione Gruppo Donne e Giustizia, Associazione Casa delle donne contro la violenza, Associazione Differenza Maternità, Unione Donne in Italia-UDI Modena; Centro documentazione donna; Associazione Donne nel che quotidianamente si impegnano nel contrasto alla violenza maschile contro le donne Mondo).

 

Come ogni anno, la Casa propone il programma “Novembre alla Casa delle Donne”, un mese di iniziative rivolte a tutti e tutte per conoscere e approfondire la violenza maschile contro le donne, le sue radici storico-culturali e le sue forme di manifestazione e per ribadire l’importanza della prevenzione attraverso la promozione dell’educazione al rispetto e alla parità. Il programma è realizzato con il patrocinio del Comune di Modena, gli sponsor BPER Banca e System Logistics e con il sostegno di Coop Alleanza 3.0.

Tra le iniziative principali, la mostra “Pat Carra alla Casa delle Donne di Modena” fino all’8 dicembre 2024 presso la Sala Renata Bergonzoni presso la Casa delle Donne, una mostra che esplora, attraverso il potere dell’umorismo, la violenza contro le donne, il maschilismo e gli stereotipi di genere offrendo uno sguardo critico sulle questioni e contraddizioni del nostro tempo. Al centro le donne, protagoniste consapevoli e autoironiche, che lottano per un cambiamento personale e collettivo (visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).

Lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Casa delle Donne di Modena apre le sue porte, dalle 15 alle 19, per un Open Day per conoscere meglio la Casa e le sue Associazioni. Per l’occasione, ci sarà l’apertura straordinaria della mostra “Pat Carra alla Casa delle Donne di Modena” e alle ore 17.30 un aperitivo a sostegno dei progetti di prevenzione e contrasto alla violenza maschile sulle donne, realizzato grazie al sostegno di Associazione Donne del Vino Emilia-Romagna, Luppolandia Aps e Salumificio F.lli Scapocchin.

Sono state 694 le donne che nell’arco del 2023 hanno intrapreso percorsi di libertà attraverso percorsi di accoglienza e ospitalità dei progetti dell’associazione Casa delle Donne contro la violenza – Centro Antiviolenza (CAV), Oltre la Strada/Oltre lo Sfruttamento (OLS), AutonoMie “Semira Adamu”, Rielaborando – di cui 507 attraverso i percorsi svolti nei Centri e Sportelli antiviolenza gestiti dall’Associazione a Modena e in provincia.

Al 31/10/24 le donne vittime di violenza accolte nei Centri e Sportelli Antiviolenza gestiti dall’associazione a Modena e in provincia, sono state 472 (+8.5% rispetto allo stesso periodo 2023), di cui il 59% di origine italiana. Il 71% delle donne ha figli ed è in aumento la percentuale dei figli e figlie che subiscono una qualche forma di violenza diretta e/o assistita (61%). Sono state ospitate 9 donne e 4 bambine/i presso le Case Rifugio di I e II livello e sono state 27 invece le donne accolte in emergenza. Rimane preponderante la violenza da parte dei partner (mariti, conviventi, fidanzati) ed ex partner (rispettivamente 58% e 21%), ma si sta stabilizzando su percentuali sempre più elevate la violenza da parte di altri familiari o parenti delle donne, in particolare all’interno delle famiglie d’origine (7%).

L’azione associativa si è svolta anche attraverso l’attività settimanale del Gruppo Carcere presso la sezione femminile del Carcere Sant’Anna; l’attività del progetto sostegno alla maternità, la continuativa formazione delle operatrici e delle volontarie in particolare modo sulla violenza sessuale, sulla violenza assistita e sulle nuove norme giuridiche; la progettazione dell’apertura di una nuova casa di emergenza sul territorio di Modena; l’attività del Gruppo Scuola con laboratori di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado di Modena e provincia; la costituzione di parte civile nei processi penali per femminicidio e attraverso le molteplici attività in collaborazione con il tessuto associativo e la rete territoriale, regionale e nazionale antiviolenza.

L’associazione Gruppo Donne e Giustizia nel corso del 2024 ha continuato a sostenere e a tutelare donne italiane e migranti in difficoltà personale e familiare attraverso consulenze legali, fiscali e psicologiche nel territorio di Modena, Castelfranco Emilia, Nonantola, Carpi e a Pavullo. Nel corso del 2024 le donne che hanno usufruito del servizio di consulenza legale presso l’associazione sono state circa 280 tra italiane e straniere e oltre 40 consulenze psicologiche. Per quanto riguarda la tipologia dei servizi offerti dall’associazione, la consulenza legale rimane il servizio più richiesto, seguito dalla consulenza psicologica. Inoltre, nel corso dell’anno, è stato attivato un gruppo di auto mutuo aiuto rivolto alle donne in cerca di occupazione, in collaborazione con l’associazione Futuro di Modena. Di particolare significato, sono stati diversi incontri di sensibilizzazione sulle molestie e violenze nei luoghi di lavoro realizzati in tre aziende di Modena e provincia, che hanno visto il coinvolgimento di circa 2000 lavoratori.

Nel corso del 2023, il Centro documentazione donna ha realizzato 100 iniziative culturali e di sensibilizzazione tra convegni e seminari, dibattiti e tavole rotonde, spettacoli, mostre, letture animate e camminate. Nell’anno scolastico 2023/2024 sono state coinvolte 83 classi di 37 scuole di ogni ordine e grado (infanzia, primaria, secondaria di I e di II grado) di Modena e provincia, per un totale di 2.200 alunni e alunne e 300 incontri realizzati (pari a 600 ore di attività in aula). Oltre ai percorsi didattici, nel corso del 2023 sono stati realizzati 12 incontri (assemblee di istituto, presentazioni di libri, proiezioni di documentari e incontri tematici e letture animate) per un totale di più di 3.800 tra studenti e studentesse, genitori, insegnanti coinvolti. Proseguono inoltre i rapporti di collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia nella costruzione di incontri, seminari e convegni, soprattutto in occasione delle date del calendario civile (8 marzo e 25 novembre), proponendo momenti di confronto e riflessione su tematiche attuali come il revenge porn e l’hate speech.

UDI – Unione donne in Italia di Modena continua il proprio lavoro all’interno delle scuole nell’ambito del progetto “Educare alle differenze” (VI edizione) e del progetto “Mai state zitte”, rispettivamente finanziati dalla Regione ER e dalla Fondazione di Modena, con l’obiettivo di decostruire l’immaginario misogino all’origine di discriminazioni e violenza e di porre in continuità le lotte del presente con quelle storiche dell’associazione, al fine di stimolare pensiero critico e attivare forme di cittadinanza attiva nelle nuove generazioni. L’UDI presidia costantemente da forme di rivittimizzazione il processo per il femminicidio di Alice Neri, in cui è anche costituita parte civile. Con una propria delegazione presenzia anche il processo al fianco della “madre di Pisa”, alla quale, in seguito a separazione, era stato sottratto il bambino dal tribunale perché considerata dalle CTU “alienante” secondo i principi della cosiddetta PAS. UDI ha partecipato attivamente, con le altre associazioni della Casa delle donne di Modena, alle manifestazioni in occasione del femminicidio di Anna Sviridenko, ennesimo gravissimo fatto di violenza contro le donne. Quanto ai “40 Days for Life”, tre in appena 12 mesi, organizzati da gruppi di antiabortisti davanti al Policlinico della città considerati da UDI non libere manifestazioni di pensiero, ma, per come sono concepiti e messi in atto, veri atti di violenza patriarcale, intimidatori e colpevolizzanti contro l’autodeterminazione delle donne che si avvalgono di una legge dello stato (legge 194/1978). Per questo UDI ha cercato una interlocuzione con la Questura e il Sindaco, e ha reso manifesto il problema allo stesso tavolo della Prefettura, di cui fa parte, e che si propone di contrastare proprio la violenza contro le donne. UDI sta facendo questo in un panorama culturale difficile, in cui l’Ufficio regionale del RUNTS le contesta lo Statuto perché dovrebbe, per questioni di democraticità, includere al proprio interno anche gli uomini, pena l’esclusione; panorama culturale dove sembra sempre più difficile usare termini esclusivamente femminili, anche parlando di “gravidanza”, a favore di formule iper-inclusiviste come “persone gestanti”. Su questi problemi UDI ha collaborato alla stesura del libro Vietato a Sinistra (presentato a Modena il 4 Ottobre scorso) e vive e denuncia queste forzature come direttamente derivate dal patriarcato che impedisce alle donne di vivere come cittadine a pieno titolo.

L’associazione Differenza Maternità Modena è molto sensibile al tema della violenza sulle donne, crede nell’importanza della prevenzione e sostiene progetti che contrastano la violenza.

Nel 2024 è stato realizzato un progetto sulla genitorialità nell’ambito del percorso partecipativo “TOCCaNOI” del progetto della Casa delle Donne “La strada di Casa” con il sostegno della Fondazione di Modena. Attraverso corsi di accompagnamento alla nascita e di massaggio infantile 0/6 mesi a coppie, si è voluto promuovere il coinvolgimento sempre maggiore dei padri, perché una maggiore consapevolezza e partecipazione, non solo durante la gravidanza, ma anche in tutte le fasi di crescita dei figli contribuisce a rafforzare la relazione e il benessere della coppia, a ridurre la conflittualità e a promuovere la piena condivisione del lavoro di cura. A conclusione del progetto si è svolta l’iniziativa dal titolo “Congedi parentale: quali diritti hanno mamma e papà?” in collaborazione con l’associazione Gruppo donne e giustizia; nel 2024 sono stati svolti corsi di accompagnamento alla nascita a coppie, di massaggio infantile, ginnastica perineale, sostegno allattamento e tanto altro coinvolgendo circa 300 persone.

 

 

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