La Regione investe sulle comunità rurali e appenniniche con un finanziamento di quasi 7,3 milioni di euro, destinato a rafforzare il welfare, la cultura, l’accesso a spazi di lavoro agile e i centri di aggregazione pubblica. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita nelle aree interne e contrastarne così lo spopolamento, promuovendo uno sviluppo socioeconomico attrattivo e sostenibile.
La graduatoria finale dei progetti ammessi al bando finanziato dallo Sviluppo rurale 2023-27, che sostiene gli investimenti dei Comuni per il miglioramento dei servizi di base sul territorio, è stata approvata in questi giorni.
“Una risposta concreta alle necessità dei piccoli comuni– spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Questo intervento rappresenta una misura strategica per rilanciare i territori montani e rurali dell’Emilia-Romagna, promuovendo servizi di qualità e valorizzando il patrimonio culturale e sociale. Il nostro obiettivo è offrire opportunità di crescita e benessere per le comunità locali, creando le condizioni per trattenere la popolazione e attrarne di nuova”.
I beneficiari sono i comuni, sia singoli sia associati, situati in aree rurali che scontano criticità su sviluppo e spopolamento, aree interne e comprese nel programma europeo Leader approvato dalla Regione.
I comuni beneficiari
I finanziamenti sono così ripartiti: in provincia di Piacenza vanno circa 990mila euro ai comuni di Bobbio, Corte Brugnatella e Gropparello; nel parmense va circa 1,1 milione di euro a Bardi, Calestano e Neviano degli Arduini; alla provincia di Reggio Emilia sono destinati 2,3 milioni di euro ripartiti tra Ventasso, Casina, Toano, Vetto e Castelnovo Monti.
Per la provincia di Modena, le risorse ammontano a oltre 640 mila euro per i Comuni di Montefiorino e Palagano.
Nel bolognese i destinatari sono Alto Reno Terme e Marzabotto, per una somma complessiva di circa 960 mila euro.
Infine, in provincia di Forlì-Cesena saranno finanziati i progetti di Predappio e Verghereto per oltre 820 mila euro, e nel ferrarese andranno circa 400 mila euro a Codigoro.
Cosa coprono i finanziamenti
I contributi, pari al 100% delle spese ammissibili, possono raggiungere un massimo di 500mila euro per progetto. Sono ammesse spese per ristrutturazione e ampliamento degli immobili pubblici; acquisto di attrezzature e arredi, fino al 30% delle spese ammissibili; adeguamento delle aree esterne degli edifici, fino al 15% del costo; studi tecnici e progettazione, fino al 10% del totale.
I fondi sosterranno interventi su fabbricati pubblici e aree di pertinenza, con l’obiettivo di rafforzare le infrastrutture sociali e culturali per le fasce più vulnerabili della popolazione, creare spazi per il tempo libero e la socialità come biblioteche e mediateche, offrire l’accesso al lavoro agile e favorire l’aggregazione.