“Sicuramente positivo aver identificato a Modena, alla Maserati, il polo dell’alta gamma in Italia di Stellantis. Lì occorre però anche un investimento in un ‘dimostratore tecnologico’ per puntare anche su ricerca e sviluppo. Anche per questo ho richiesto di presentare a breve il nuovo progetto industriale specifico a Modena con la presenza del ministro Urso e di accelerare per realizzare un contratto di sviluppo per lo stabilimento ferrarese della VM”.

Così il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, commenta l’esito del tavolo Stellantis che si è svolto oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy dopo l’uscita di Carlos Tavares.

L’incontro è stato convocato e presieduto dal ministro Adolfo Urso. Presenti anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e quello del Lavoro, Marina Calderone, oltre ai rappresentanti delle Regioni sede di stabilimenti, l’azienda con Jean-Philippe Imparato, responsabile Stellantis per l’Europa, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e l’Anfia.

“Ho apprezzato le dichiarazioni dei vertici dell’azienda di ritornare ad avere relazioni strutturali nella Motor Valley- ha aggiunto Colla-. Ho suggerito a Stellantis di operare per recuperare un sentimento di fiducia con le Istituzioni e il territorio, ma soprattutto con le organizzazioni sindacali e i lavoratori. La Regione è d’accordo con la disponibilità del Governo a condividere la valutazione che abbiamo proposto nei tavoli tematici, di utilizzare i contratti di sviluppo anche di piccola dimensione, azienda per azienda, a supporto della filiera e dell’indotto”.

Per quanto riguarda lo stabilimento modenese della Maserati, Colla ha evidenziato durante l’incontro che “occorre cambiare passo nella qualità delle relazioni chiudendo una stagione di autosufficienza. Per questo la Regione è disponibile a ricoinvolgere, a fianco di Maserati, le Università emiliano-romagnole per ricerca e analisi anche sui materiali. Questo utilizzando a pieno le nostre strutture del digitale e del design”.

“Inoltre, siamo disponibili a supportare progetti di qualificazione delle competenze a tutti i livelli- ha proseguito il vicepresidente-. Ma saranno fondamentali gli investimenti, i modelli e il baricentro commerciale, recuperando un nuovo rapporto con i concessionari nel mondo. La progettualità dovrà dar vita a un nuovo sentimento di appartenenza che faccia superare la percezione di precarietà, dagli operai agli ingegneri”.

Infine, Colla ha manifestato l’esigenza “di un fondo sovrano europeo per l’automotive per mantenere e far ritornare competitivo un settore strategico per ricerca applicata, tecnologie di processo e prodotto ma soprattutto per l’occupazione”.

Spera (Ugl Metalmeccanici): “C’è un cambio di passo con la gestione Imparato”

“Noi sosterremo il settore automotive Italiano, Stellantis deve riavviare la nuova architettura produttiva, possiamo e dobbiamo rimettere sulla giusta strada l’auto italiana facendolo insieme in Europa. Per l’Ugl Metalmeccanici il momento delle decisioni è maturo, è il tempo giusto della responsabilità facendo squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali”.

Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera che unitamente al Segretario Confederale Ugl, Aurelio Melchiorre hanno preso parte al tavolo al Mimit con i ministri Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti (Economia) e Marina Elvira Calderone (Lavoro). La delegazione di Stellantis è guidata dal responsabile per l’Europa, Jean-Philippe Imparato, accompagnato da Giuseppe Manca, responsabile risorse umane di Stellantis Italia.

“Arriverà in Italia la piattaforma Stla Small di Stellantis, è una delle notizie principali emerse durante i lavori del tavolo. La nuova architettura produttiva sarà disponibile a Pomigliano, dal 2028, sarà installata da Stellantis la nuova piattaforma (Stla-Small), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’estensione della produzione della Panda (detta anche Pandina) fino al 2030, seguita dall’introduzione della nuova generazione dello stesso modello. Ci saranno nuovi modelli per gli stabilimenti italiani a partire dal 2026, anno in cui si punta al raggiungimento di 750.000 vetture. Sono  confermati gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia.  Come O. S. Ugl Metalmeccanici – ha dichiarato Spera –  registriamo un cambio di passo rispetto alla gestione Tavares, è tempo di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa. A Mirafiori saranno prodotte la 500 ibrida e la nuova generazione della 500 BeV elettrica dal 2029, in aggiunta alla prosecuzione dell’attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo. Sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del gruppo e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie. Il reparto produttivo dedicato ai cambi elettrificati arriverà a quota 600mila unità all’anno, con una valutazione sulla possibilità di portare a 900mila il totale dei pezzi prodotti. Buona anche la notizia che Stelvio nel 2025 e Giulia nel 2026 verranno concepite e prodotte in Italia nello stabilimento Stellantis di Cassino: per l’UglM restituisce speranze di crescita e sviluppo al territorio e a tutto il comparto costituito dall’indotto dell’automotive. In Basilicata, a Melfi, dove è stata installata la piattaforma Stla-Medium, Stellantis produrrà dal 2025 la nuova Jeep Compass, sia elettrica sia ibrida, la nuova Lancia Gamma, la nuova Ds n. 8 e la nuova DS7. Tutti i nuovi modelli saranno anche ibridi, non solo elettrici, triplicando i volumi prodotti.  Dal punto di vista istituzionale il Gruppo posizionerà a Torino il centro decisionale per l’Europa. Per Pomigliano l’impegno è allo sviluppo della nuova Pandina a partire dal 2030. Chiediamo di sostenere con un finanziamento (come principale contributore) la joint venture Acc, dove studiare in tempo per la realizzazione della Gigafactory a Termoli in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitivita’ dei fattori abilitanti del sistema Paese. Siamo convinti che nel primo trimestre del 2025, si entri nel merito di tale progetto importante. Il Governo per voce di Urso ha detto che tutti gli stabilimenti italiani resteranno attivi. Per l’Ugl Metalmeccanici – prosegue Spera – è il momento che il sistema Italia agisca insieme per il rilancio del settore automotive nella difficile fase di rinnovamento tecnologico e transizione industriale. Per la riqualificazione della filiera automotive il ministero delle Imprese e del Made in Italy stima di mettere in campo risorse per 1,6 miliardi tra il 2025 e il 2027. In particolare, per il 2025 il fondo automotive ammonta a 200 milioni di euro, cui si aggiungono 100 milioni di residui 2024 dello stesso fondo e 500 milioni derivanti dai fondi Pnrr per le filiere strategiche. Per il 2026 e il 2027 il ministero stima 400 milioni all’anno per il Fondo automotive. Inoltre, l’anno prossimo ci saranno anche 1,1 miliardi di euro potenzialmente disponibili per le aziende del comparto attraverso contratti di sviluppo (600 milioni), mini contratti di sviluppo (200 mln) e accordi per l’innovazione (300 milioni). Siamo sulla strada giusta – ha concluso Spera – ci saranno anche risorse destinate ad incentivare la domanda: nel 2023 sono stati stanziati 630 milioni per l’Ecobonus, con un impegno pari a 293 milioni e un residuo di 337 milioni. Per il 2024 sono state stanziate risorse per 982 milioni (inclusi i residui del 2023) e ad oggi sono state impegnate risorse per 801 milioni con un residuo stimato in 100 milioni che dovrebbe poi essere usato nel 2025 a sostegno della filiera”.

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