Questa mattina a Toano si è registrato un disservizio con i trasporti pubblici da e verso le scuole medie. Spiega infatti la dirigente scolastica Morena Bizzarri:
“Abbiamo saputo l’11 dicembre, perché una mamma se ne è accorta, e poi a stretto giro siamo stati avvisati anche dal comune responsabile dei trasporti scolastici, che l’Agenzia della mobilità aveva previsto la messa in vigore del calendario di vacanza a partire da oggi, 23 dicembre. Ma oggi, da calendario diramato dalla giunta regionale, sarebbe stato un normale giorno di scuola. I vari Consigli di Istituto poi hanno avuto modo di deliberare gli eventuali adeguamenti, e molti hanno deciso di chiudere, ma a Toano invece abbiamo deliberato un giorno in più di sospensione delle lezioni il 26 di aprile, che sarà un sabato, mentre il 23 avevamo deciso di rimanere regolarmente aperti. Una volta informati della scelta dell’Agenzia della mobilità abbiamo più volte chiamato e scritto, interessato anche il Provveditore che a sua volta ha preso contatto con l’Agenzia, ma ci è stato detto e scritto che ormai non c’era più nulla da fare, non si poteva tornare indietro. Abbiamo fatto presente che secondo la tempistica noi avevamo recepito la delibera regionale nei tempi indicati, e a luglio avevamo trasmesso all’ufficio scolastico territoriale il nostro calendario, ma non è servito a nulla. Abbiamo informato tutti, ma oggi 22 ragazzi di Cerredolo non hanno avuto i trasporti per la scuola media, e altri studenti di altre frazioni non li hanno avuti ne’ per l’andata che per il ritorno. Per quelli di Cerredolo abbiamo concordato la fine delle lezioni 5 minuti prima così che 16 ragazzi hanno potuto utilizzare l’autobus di linea per tornare a casa, ma oggi per molte famiglie si sono vissuti disagi non da poco”.
Aggiunge il Sindaco di Toano Leonardo Perugi: “Ci pare incomprensibile non solo che l’Agenzia della mobilità abbia decretato un giorno di fermo dei pulmini mentre era previsto che una scuola fosse aperta, quanto il fatto che una volta segnalato, giorni fa, non sia stato possibile trovare una soluzione: parliamo di un servizio primario per molte famiglie, di un mancato esercizio del diritto / dovere allo studio. Crediamo ci vorrebbero maggiore attenzione e flessibilità”.