Oltre 35 milioni di euro sono le risorse messe a disposizione dalla Regione attraverso due bandi, rivolti alle imprese emiliano romagnole, dedicati a internazionalizzazione e attrattività. Ben 10,3 milioni di euro, relative al Programma operativo regionale Fesr 2014-20, sono destinati ad accrescere il numero delle piccole medie-imprese esportatrici e avviare percorsi di internazionalizzazione. Mentre per attrarre investimenti in Emilia-Romagna sono a disposizione a 25 milioni di euro nel triennio 2016-2018 (risorse proprie delle Regione) in applicazione della legge 14/2014, per la promozione degli investimenti delle imprese che vogliono insediarsi o espandere la propria attività in Emilia-Romagna.
«Sono due interventi – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi presentando oggi a Bologna le misure messe in campo dalla Regione – molto importanti per le imprese emiliano romagnole soprattutto alla luce dei risultati registrarti in questi giorni dalle statistiche. Dati che confermano l’efficacia di questa scelta strategica a sostegno del nostro sistema produttivo. Con il bando sull’internazionalizzazione vogliamo rafforzare la capacità di esportazione delle nostre micro, piccole e medie imprese puntando ad allargare la quota di aziende che si affacciano ai nuovi mercati. Mentre con il bando sull’attrattività puntiamo a rafforzare l’economia con investimenti che siano in grado di garantire positive ricadute sul territorio in termini occupazionali, rispettando i requisiti di sostenibilità ambientale e sociale che caratterizzano il nostro modello di sviluppo. Attrarre nuove imprese a forte contenuto di ricerca ed innovazione che vogliono venire ad investire in Emilia-Romagna rafforza la nostra intenzione di essere protagoniste del cambiamento. Crediamo sia importante dare risposte rapide a sostegno della ripresa dell’economia regionale con l’obiettivo di aumentare la buona occupazione».
Internazionalizzazione.
Fino al 30 settembre 2016 è possibile partecipare al bando promosso dalla Regione Emilia-Romagna e finanziato nell’ambito del Programma operativo regionale Fesr 2014-20. Approvato dalla Giunta regionale lo scorso gennaio, il bando con 10,3 milioni di euro intende rafforzare le capacità organizzative e manageriali delle imprese, per renderle capaci di affrontare i mercati internazionali, e incentivare le azioni di promozione all’estero contribuendo a diversificare i mercati di sbocco e a rafforzare la competitività del sistema produttivo regionale.
In particolare, il bando vuole accrescere il numero delle imprese esportatrici e attraverso queste la quota di prodotti e servizi esportati mettendo a disposizione finanziamenti a fondo perduto per progetti pluriennali in grado di produrre mutamenti strutturali nell’azienda. Il bando prevede il sostegno di progetti del valore minimo di 50 mila euro con un contributo pari al 50% del costo fino a un massimo di 100 mila euro per le imprese singole e fino a 400 mila euro per le reti d’impresa. Sono ammesse a partecipare al bando le imprese con un fatturato di 700.000 euro.
Possono partecipare le imprese di micro, piccola e media dimensione non esportatrici o esportatrici non abituali, aventi sede o unità operativa in Regione Emilia-Romagna; le reti formali di imprese micro, piccola e media dimensione, tutte non esportatrici o esportatrici non abituali, aventi tutte sede o unità operativa in Regione Emilia-Romagna e fra di loro non associate o collegate.
Il bando supporta progetti finalizzati a realizzare un percorso strutturato, nell’arco di massimo 18 mesi, costruito a partire da un piano export, su un massimo di due paesi esteri scelti dall’impresa.
I progetti possono prevedere servizi di consulenza prestati da consulenti esterni; temporary export manager (TEM); certificazioni per l’export; partecipazione a fiere internazionali.
Le domande possono essere presentate dalle ore 10 del 15 marzo alle ore 16 del 30 settembre 2016 esclusivamente online, tramite l’applicativo disponibile sul sito del Por Fesr http://www.regione.emilia-romagna.it/fesr.
Promozione investimenti
Uno strumento operativo di supporto alle imprese che vogliono insediarsi o espandere la propria attività in Emilia-Romagna, una regione “attraente” : per accedere agli incentivi è l’impatto occupazionale il criterio guida principale legato agli investimenti in ricerca e innovazione. È stato pubblicato il primo bando per accedere all’Accordo per l’Insediamento e lo Sviluppo delle imprese previsto dalla legge regionale 14 per la promozione degli investimenti, nata per accrescere l’attrattività e la competitività del sistema produttivo regionale e che fornirà agevolazioni per investimenti d’interesse regionale, fino a esaurimento delle risorse disponibili pari a 25 milioni di euro nel triennio 2016-2018. Sarà possibile presentare la domanda fino al 15 maggio 2016.
L’Accordo per l’insediamento e lo sviluppo ha l’obiettivo di supportare gli investimenti non solo attraverso l’erogazione di incentivi, ma anche facilitando il rapporto con le istituzioni, enti locali e altri soggetti interessati che operano sul territorio. L’Accordo include l’impegno atteso da ognuno dei firmatari, e specifica gli incentivi finanziari previsti, i tempi per le procedure e per la realizzazione dell’investimento, l’impatto occupazionale, la realizzazione di eventuali infrastrutture e servizi collegati all’investimento. La Regione coordina tutte le altre istituzioni coinvolte per garantire procedure efficaci e rapide.
L’impatto occupazionale è il criterio guida principale per accedere agli incentivi sulla base di progetti di ricerca e innovazione. La rilevanza strategica dei programmi di investimento verrà definita prima di tutto in base alla quantità e qualità dei posti di lavoro creati. Si parte da programmi di sviluppo industriale o di servizi, basati su ricerca ed innovazione, che prevedano almeno 150 addetti aggiuntivi, ma se un investimento è ad alto valore strategico la soglia minima occupazionale scende a 50 addetti aggiuntivi (con una quota di laureati di almeno il 40%), mentre per la creazione di centri di Ricerca & Sviluppo l’investimento dovrà prevedere almeno 20 addetti laureati aggiuntivi. Oltre alle soglie minime, verranno valutati anche gli effetti occupazionali indiretti dell’investimento.
L’accordo può essere destinato anche a sostenere la riconversione produttiva di imprese regionali in situazione di crisi, in modo da salvaguardare i lavoratori ed evitare delocalizzazioni. In questo caso l’impresa deve avere almeno 100 addetti e il processo di riconversione, oltre a essere validato da un accordo sindacale sul piano occupazionale, deve prevedere il 10% di addetti aggiuntivi e almeno 5 addetti dedicati ad attività di Ricerca e Innovazione.
Alcune tipologie di intervento finanziabili dall’Accordo sono dedicate alle PMI, che rappresentano il cuore del tessuto produttivo regionale, mentre altri interventi sono accessibili anche alle grandi imprese. Le principali tipologie sono le seguenti: interventi volti all’innovazione di prodotto e di processo proposti da parte di Pmi; investimenti produttivi nelle aree assistite; investimenti produttivi proposti da parte di Pmi; acquisto di servizi di consulenza per le Pmi; investimenti per l’efficienza energetica, la cogenerazione ad alto rendimento, la produzione di energia da fonti rinnovabili, impianti di teleriscaldamento e teleraffreddamento, nonché per il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti; interventi formativi; assunzione di lavoratori svantaggiati e lavoratori disabili; interventi di ricerca e di sviluppo; investimenti per la realizzazione di strutture di ricerca.Ervet, l’agenzia di sviluppo regionale funge da contact point per gli investitori e fornirà assistenza tecnica alla Regione nelle varie fasi di selezione e valutazione dell’investimento ( www.investinemiliaromagna.eu) e le attività a esso correlate, funge da contact point per gli investitori e fornirà assistenza tecnica alla Regione nelle varie fasi di selezione e valutazione dell’investimento.