Maserati_2“Il discorso tenuto ieri, dall’ AD e Presidente Ferrari, Sergio Marchionne, giunto ieri nella nostra città ,  su invito dall’Ateneo Modenese  in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico e giunto a bordo di una fiammante auto rossa, non ha raccolto certo gli entusiasmi dei tanti che non facevano parte della platea degli invitati, come del resto era prevedibile.

Un discorso incentrato a puntualizzare (laddove ce ne fosse stato bisogno) che il progetto da lui portato avanti in un mondo di globalizzazione, incentrato sulla razionalità, sui mercati, sulla massima flessibilità, ma altrettanto sui profitti , mal si concilia con le esigenze delle migliaia di persone che ogni giorno cercano di progettare un proprio futuro in questo Paese , attraverso una occupazione stabile. Il legame tra un’ impresa e un Paese non può essere ridotto solo ad un rapporto di interesse. Sarà anche un’utopia, ma gli ideali sociali cui siamo affezionati sono ben altri.

Poco importa se per realizzare massimi profitti si sostenga tutto e il contrario di tutto. Ha affermato che Ferrari è Modena, è Maranello e non potrebbe esserlo in altre terre, vorremmo per questo sottolineare che anche Maserati  per noi è Modena e non da oggi, pure riconoscendo sottovalutazioni di vecchia data dell’amministrazione Comunale Modenese nel non trovare una soluzione possibile e praticabile per l’estensione aziendale come a suo tempo richieste e che forse oggi sono uno degli elementi che determinano una scelta anche questa certamente datata.

Noi non ci rassegniamo all’idea di perdere un importante baluardo dell’economia modenese e se si riuscirà a trovare una soluzione produttiva saremo ben felici di poter rassicurare le persone.

Per quanto riguarda le dichiarazioni degli esponenti del Governo la voluta cecità nella lettura dei dati occupazionali del 2015, anno emblematico in cui le imprese hanno avuto ( a differenza dei lavoratori) incentivi significativi per le assunzioni che fonti autorevoli smentiscono quando la lettura di quegli stessi dati prendono a riferimento il numero dei lavoratori interessati e non, gli avviamenti al lavoro e oggi che  nel 2016 gli incentivi alle imprese diminuiscono, guarda caso diminuiscono anche le assunzioni.

Ciò nonostante sentiamo ancora parlare di flessibilità come unica ricetta risolutiva di una crisi stagnante , priva di segnali forti, duraturi  e inconfutabili. Perchè invece finalmente non parliamo di imprenditori e imprese capaci, che investono i profitti sulla formazione, sulla innovazione e su di una occupazione nel rispetto delle regole invece di appaltare a pseudo cooperative parte delle lavorazioni sempre in nome del guadagno a prescindere?

Su questi temi la UIL è pronta a discutere”.

 

(Luigi Tollari, Segretario generale UIL Modena e Reggio Emilia – Alberto Zanetti, Segretario Generale UILM Modena)

 

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