L’associazione Jaima Sahrawi e il Comune di Gualtieri esprimono sdegno e rammarico per i fatti avvenuti nella notte tra il 29 e il 30 marzo, quando i cartelli di ingresso al Comune di Gualtieri, città amica del popolo sahrawi, sono stati vandalizzati e imbrattati proprio nel punto in cui si menzionava il legame storico tra la comunità di Gualtieri e quella di Mahbes nei campi di rifugiati sahrawi.

Questo vigliacco tentativo di cancellare la solidarietà reggiana a favore dei sahrawi giunge, peraltro, in un momento cruciale del conflitto, che vede il Marocco adottare una politica sempre più aggressiva e indifferente rispetto alle richieste della comunità internazionale. Dapprima la crisi diplomatica con l’UE (poi rientrata), occorsa in seguito alla condanna dello sfruttamento delle risorse del Sahara occupato emessa dalla Corte di Lussemburgo, che ha annullato un accordo di scambio tra l’Unione e il Marocco. Poi le manifestazioni contro la visita di Ban Ki Moon, la chiusura di un ufficio delle Nazioni Unite nel territorio e l’espulsione di 80 caschi blu, accompagnate dalle dichiarazioni di Re Mohamed VI, che ribadiscono l’intenzione del Marocco di continuare a perpetrare questa occupazione.

Vogliamo avvertire gli autori di quest’atto vandalico che la solidarietà del nostro territorio verso i sahrawi è forte e vitale, come dimostrato dai frequenti programmi di accoglienza dei bambini sahrawi, dalla recente visita del Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna ai campi profughi di Tindouf, e dall’impegno delle associazioni emiliano-romagnole per la ricostruzione degli stessi dopo l’alluvione dell’autunno, attraverso la campagna “Ogni tetto in più conta”. Un’amicizia così ben radicata non può, e non sarà, scalfita da azioni così vili e insignificanti.

Ribadiamo che la soluzione del conflitto deve passare attraverso il rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli e chiediamo che questo conflitto mai risolto non venga dimenticato dalla comunità internazionale. Tutto questo grideremo a gran voce la mattina del 30 aprile in piazza a Reggio Emilia, e invitiamo tutta la cittadinanza sensibile ai temi della pace e della nonviolenza a unirsi a noi.

Associazione “Jaima Sahrawi – per una soluzione giusta e nonviolenta in Sahara Occidentale”

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La presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, e il consigliere Gabriele Delmonte (dell’intergruppo assembleare di Amicizia con il popolo Saharawi) si associano allo sdegno e al rammarico espressi dal Comune di Gualtieri e dall’associazione Jaima Sahrawi per i fatti avvenuti nella notte tra il 29 e il 30 marzo, quando i cartelli di ingresso al Comune di Gualtieri (RE), città amica del Popolo saharawi, sono stati vandalizzati e imbrattati proprio nel punto in cui si menzionava il legame storico tra la comunità di Gualtieri e quella di Mahbes nei campi dei rifugiati saharawi.

“A nome dell’intera Assemblea legislativa regionale – dichiara la presidente Saliera –  esprimo la più ferma condanna per un gesto che denuncia intolleranza e ignoranza ferendo l’intera comunità di Gualtieri. Rinnovo quindi la solidarietà e la vicinanza al Popolo saharawi: una società laica, che realizza una vera democrazia dal basso e a cui, anche nel corso della missione istituzionale da poco conclusa, abbiamo confermato sostegno e impegno”. Solidarietà anche dal consigliere regionale Gabriele Delmonte che, proprio con Saliera, ha fatto parte della recente delegazione istituzionale dell’Emilia-Romagna che ha visitato i campi profughi saharawi: “Si tratta di atti vili, da condannare senza appello e dobbiamo rafforzare il nostro impegno”.

Contro quello che definiscono un “vigliacco tentativo di cancellare la solidarietà reggiana a favore dei saharawi”, l’associazione Jaima Saharawi e il Comune di Gualtieri, in una nota congiunta, ribadiscono che “la solidarietà del nostro territorio verso questo popolo è forte e vitale, come dimostrato dai frequenti programmi di accoglienza dei bambini saharawi, dalla recente visita del Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ai campi profughi di Tindouf, e dall’impegno delle associazioni emiliano-romagnole per la ricostruzione degli stessi dopo l’alluvione dell’autunno, attraverso la campagna ‘Ogni tetto in più conta’. Un’amicizia così ben radicata non può, e non sarà, scalfita da azioni così vili e insignificanti”.

 

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