“Su proposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Brescello (Re) – a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – nel quale sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata” – lo comunica lo stesso Ministero con una nota.

“Bene ha fatto il Consiglio dei ministri a sciogliere il Comune di Brescello, la lotta contro le mafie e per la legalità, che questa Regione sta portando avanti con forza e convinzione, non deve guardare in faccia a nessuno.  E la decisione presa dimostra, a differenza di quanto sostenuto nelle settimane scorse da qualcuno che ha fatto inutili polemiche, che non c’è alcun atteggiamento di riguardo nei confronti dei governi locali di questo territorio”. Così l’assessore regionale alla Legalità, Massimo Mezzetti, in seguito al provvedimento disposto oggi dal Governo nei confronti del Comune del reggiano.

“Sicuramente – prosegue – per l’Emilia-Romagna si tratta di un’onta che ci colpisce ma che non subiamo e non subiremo passivamente. Brescello è il primo Comune della nostra regione ad essere stato sciolto per mafia e questo ci sprona a fare ancora di più e ancora meglio sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata e della prevenzione”.

“Le parole ‘mai più’, che abbiamo ripetuto spesso in questi mesi, non sono uno slogan, ma una ferma e tenace dichiarazione di guerra a tutte le mafie. Un impegno ad intervenire in tutti quegli ambiti in cui si sono infiltrate o si possono infiltrare: nella nostra economia, nel nostro territorio, e, soprattutto, nelle nostre Istituzioni.  Stiamo intervenendo, senza alcuna incertezza, anche sul terreno legislativo e per questo approveremo entro l’estate il Testo unico per la legalità, oltre a intensificare l’impegno per fare informazione, per la trasparenza amministrativa e per la partecipazione civica. Quello che stava accadendo a Brescello- prosegue Mezzetti-, è importante ricordarlo,  è stato portato all’evidenza dei cittadini da una video inchiesta dell’associazione culturale antimafia di Reggio Emilia Cortocircuito, formata da giovani studenti universitari, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna”.

“Ognuno deve fare la sua parte- chiude l’assessore- senza propaganda ma con iniziative concrete, finché non avremo fatto fino in fondo pulizia e liberato la nostra regione da tutte le mafie”.

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