negozio-alimentariÈ un andamento degli affari in chiaroscuro, quello che ha caratterizzato le MPMI (Micro Piccole e Medie Imprese) modenesi del commercio e dei pubblici esercizi, nei primi nove mesi dell’anno. Dalla rilevazione effettuata dall’Osservatorio di Confesercenti Modena, i ricavi del terziario, al 30 settembre 2016 – oltre un migliaio le imprese  monitorate – indicano una lieve flessione dello 0,3% rispetto al medesimo stesso periodo del 2015. Timido l’incremento riscontrato tra gli esercizi del minuto extralimentare e pubblici esercizi; in calo l’ingrosso e soprattutto le vendite al minuto alimentare.

“Il periodo è di stagnazione e caratterizzato da una forte incertezza sulle prospettive della nostra economia. A soffrire sono soprattutto le piccole e piccolissime attività imprenditoriali del commercio, ed in particolare quelle che vendono generi alimentari, più esposte alla concorrenza della grande distribuzione. L’auspicio è di una inversione di tendenza già dal mese di dicembre con le vendite natalizie.”

 

Andamento ricavi per settori al 30 settembre 2016.

Commercio al minuto di generi alimentari: -2,3%. I primi nove mesi 2016 denotano una netta inversione di tendenza nell’andamento delle vendite delle MPMI rispetto agli  stessi mesi del 2015. La maggiore attenzione alla riduzione degli sprechi alimentari, insieme alle preoccupazioni per le prospettive economiche generali, inducono i consumatori a limare la spesa sugli alimentari, o a rivolgersi a forme distributive dalle politiche di prezzo molto aggressive.

Commercio all’ingrosso: -0,2%. Dopo diversi trimestri di crescita l’ingrosso segna una battuta d’arresto. Risulta negativo l’andamento generale per le aziende del settore che si rivolgono al manifatturiero, nonché al dettaglio alimentare, mentre stabili risultano i fatturati delle imprese che riforniscono il dettaglio extralimentare.

Commercio al minuto extra alimentare: +0,2%. Al leggero incremento dei ricavi registrato nel 2015, ha fatto seguito nei primi nove mesi del 2016, un ulteriore seppur timido aumento delle vendite per le MPMI  della nostra provincia. E il dato, risulta trasversale ai diversi ambiti monitorati: dai casalinghi, agli elettrodomestici, dalla profumeria, alla gioielleria. Ancora in leggero calo invece i ricavi dei negozi di abbigliamento e calzature, tra le più penalizzate già gli scorsi anni.

Ristorazione e pubblici esercizi: +0,1%. Sostanzialmente stabile l’andamento per bar, ristorati e locali pubblici in genere, rispetto lo stesso periodo del 2015. Nella ristorazione si registra un calo della spesa media per consumazione a fronte di un numero di coperti invece in crescita, seppur moderata. Invariati invece i dati relativi ai ricavi dei bar dove si registra un timido recupero per le colazioni ed un altrettanto lieve calo per le consumazioni nella pausa pranzo.

 

“Sono dati – fa notare Confesercenti Modena – che riflettono la fase di forte incertezza dovuta alla percezione del rallentamento dell’economia. Sintomo di una stagnazione accentuata della domanda interna. Un quadro preoccupante per le piccole e piccolissime imprese del commercio che vedono altresì erodersi ulteriormente gli spazi di mercato a vantaggio delle grandi superfici di vendita, come dimostrano costantemente anche i dati ISTAT sui consumi delle famiglie. In questo contesto è inevitabile registrare un saldo negativo tra aperture e cessazioni di attività in generale ma anche a livello locale. Per invertire questa tendenza occorre una spinta alla domanda interna, che ricordiamo costituisce il 60% del PIL, con misure di incentivo e di sostegno ai consumi delle famiglie. L’auspicio è che comunque una consistente boccata d’ossigeno in grado di invertire la tendenza, possa arrivare già da dicembre col periodo delle vendite natalizie. Momento in cui, come rilevato negli ultimi anni, si concentra una quota rilevante dei ricavi delle imprese”.

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