via-Legnago2“La risposta data in consiglio comunale dall’Assessore Savigni alla mia interrogazione sui risultati in atto riguardanti la sperimentazione del senso unico in via Legnago, è totalmente insoddisfacente. Sia nel metodo che nel merito. Perché alla fine le risposte della giunta anziché fugare dubbi non fanno che aumentarli.

Pur non fornendo dati numerici precisi sull’attività svolta e sui risultati delle rilevazioni, l’Assessore afferma che si sono avuti dei vantaggi sotto l’aspetto ambientale, del traffico, e dei tempi di percorrenza. Mentre nessun impatto negativo si sarebbe avuto sul commercio. Una realtà che se così realmente fosse, sarebbe diametralmente opposta a quella denunciata ed espressa dai 2500 cittadini che hanno firmato la petizione contro il provvedimento. O diametralmente opposta anche a quella denunciata da Confcommercio che ha definito il provvedimento stesso senza una logica e fortemente penalizzante per gli esercenti della zona. Che dati ha l’Assessore per dimostrare il contrario di quanto migliaia di cittadini hanno detto? Che strumenti ha usato, e con quali risultati, per potere affermare che il commercio non è stato penalizzato? E quali per potere dire che l’impatto anche in termini di tempi di percorrenza, sia diminuito e aumentato. E se li ha, questi dati, perché non ci fornisce almeno quelli che fino ad ora ha raccolto per motivare le proprie conclusioni?

Da un lato c’è la città rappresentata dagli oltre 2500 sassolesi che vivono, lavorano o transitano in quella zona che criticano il provvedimento; dall’altro c’è una giunta che pur senza fornire i numeri che le sono stati chiesti, dice che in realtà va tutto bene o che comunque non c’è nulla di sbagliato. E che se qualche problema c’è, come nel caso del traffico su via Palestro, ci si è messo una pezza temporizzando il verde al semaforo. Ci vuole ben altro per una risposta adeguata e per giustificare il proseguo del provvedimento. Ci pare che la giunta abbia saltato un passaggio. Anzi, abbia totalmente bypassato la città, imponendo un provvedimento a scatola chiusa che ha utilizzato lo strumento della sperimentazione come aiuto a fare digerire meglio ai cittadini ciò che è stato già deciso, a tavolino, e che fino ad ora è stato rigettato dalla città”

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