Nelle prossime settimane si completerà la composizione del Comitato tecnico scientifico del Piano strutturale comunale di Modena con la nomina del quarto consulente, quello che si occuperà dell’area della Mobilità, mentre tre sono già al lavoro su Paesaggio, Forme e qualità dell’abitare e Azioni e strumenti per la rigenerazione urbana: “E si tratta di tecnici di fama ed esperienza internazionale”, ha sottolineato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli rispondendo in Consiglio comunale giovedì 2 febbraio all’interrogazione del Movimento 5 Stelle, illustrata da Marco Rabboni, sul percorso del Psc e sui ritardi rispetto ai tempi prospettati dall’Amministrazione comunale.
I componenti del comitato tecnico scientifico sono: il portoghese Joao Ferreira Nunes per il Paesaggio, architetto, docente all’Università di Lisbona, al Politecnico di Milano, allo Iuav di Venezia e al Politecnico di Torino; Paola Savoldi per l’Abitare, docente di Tecnica e Pianificazione al Politecnico di Milano; Patrizia Gabellini per la Rigenerazione urbana, professore ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano dopo aver insegnato nelle università di Firenze, Roma e Ginevra. “I tempi per le nomine si sono allungati – ha spiegato l’assessora – a causa della complessità delle procedure di selezione, mentre per il quarto consulente, che si occuperà anche del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, la selezione si concluderà entro febbraio. Nel frattempo, comunque, il lavoro sulle altre aree è proseguito e, non appena sarà operativo il quarto consulente, sarà possibile offrire un quadro unitario dei risultati raggiunti sullo scenario di riferimento, anche con iniziative pubbliche e un sito internet, dopo la condivisione con il comitato interistituzionale (costituito insieme a Regione e Provincia) e al gruppo intersettoriale del Comune”.
Per questi motivi sono state prorogate le due convenzioni con il Consorzio aree produttive e l’Università di Modena e Reggio e Emilia (era uno dei quesiti dell’interrogazione), proprio “per ricondurre il risultato dei loro approfondimenti sul quadro conoscitivo – ha spiegato Vandelli – nell’ambito del lavoro del Comitato scientifico”. Nel frattempo, come ha ricordato l’assessora, sono state avviate anche altre collaborazioni (per esempio, sullo sviluppo della rete commerciale) e in Commissione consiliare è già stata presentata una parte del lavoro svolto. Con l’Università di Parma, inoltre, si lavora sul patrimonio rurale ed edilizio sparso, mentre con il Cresme dell’Università di Modena si sta approfondendo la struttura demografica ed economica, e altri studi sono in corso sul sottosuolo e sulla rete idraulica.
Nella replica, il consigliere Rabboni ha giudicato ancora non chiari i tempi stimati per completare il percorso del Psc per cui l’Amministrazione comunale aveva parlato di tre anni “quando forse ne serviranno sei o sette: semplice logica degli annunci”. Rabboni, inoltre, ha sollevato perplessità sul fatto che molti dei dati oggetto degli studi dovrebbero essere già patrimonio del Comune.