Su base tendenziale annua l’inflazione di gennaio 2017 a Modena risulta a + 1,1 per cento, mentre su base congiunturale mensile rispetto a dicembre registra un + 0,4 %, in base alle rilevazioni del servizio Statistica del Comune di Modena per il calcolo provvisorio del Nic, indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività.
Le rilevazioni sul mese di gennaio sono state svolte dall’Ufficio comunale di statistica recependo i cambiamenti nel paniere (ad esempio entrano i robot aspirapolvere e frutti esotici come avocado e mango, mentre escono i lettori Mp4 e il canone Rai) e le nuove modalità introdotte da Istat dall’anno in corso (a partire dalla scansione alle casse di iper e super mercati dei codici a barre dei prodotti alimentari e di largo consumo).
Tornando ai dati del mese con riferimento a ciascuna delle 12 divisioni analizzate, sette sono state rilevate in crescita, quattro in calo e una sola invariata (“Istruzione”).
“Mobili, articoli e servizi per la casa” è la divisione che registra la diminuzione percentuale maggiore nel mese (-1,9 %) per il calo di mobili, piccoli elettrodomestici e utensili, mentre si sono rilevati in aumento grandi elettrodomestici, beni non durevoli per la casa e servizi per la pulizia casa (comprese le collaboratrici domestiche familiari, dato rilevato da Istat).
È “Altri beni e servizi”, invece, la divisione che fa registrare la crescita più significativa (+ 3,6 %). Hanno contribuito al maggior incremento congiunturale del mese alcuni servizi per effetto di una diversa ponderazione dei costi e altri effetti personali (ad esempio la ricarica della sigaretta elettronica), gioielleria, apparecchi e prodotti per la cura della persona.
Il marcato aumento congiunturale (+ 2 %) rilevato nella divisione “Alimentari e bevande analcoliche” è attribuibile ad aumenti generalizzati con il solo calo della frutta, mentre nella crescita (+ 1,4 %) di “Bevande alcoliche e tabacchi”, a non aumentare sono solo i tabacchi. Un aumento percentuale significativo (+ 1,7 %) si è registrato anche alla divisione “Abitazione, acqua, elettricità, combustibili”, dove gli aumenti sono dovuti principalmente agli incrementi tariffari dell’energia elettrica (rilevazione Istat), del gas di rete e del gasolio da riscaldamento. In diminuzione invece le spese condominiali e i combustibili solidi. Aumento di mezzo punto percentuale (+ 0,5 %) per la divisione “Ricreazione, spettacolo, cultura”: nel comparto si registrano aumenti per apparecchi fotografici, supporti di registrazione, servizi sportivi, pacchetti vacanze (tutti a rilevazione nazionale) e piante e fiori. In diminuzione giochi elettronici, libri non scolastici, giornali e periodici (a rilevazione nazionale) e alimenti per animali domestici.
Ultime due divisioni in aumento a dicembre sono risultate “Comunicazioni” (+ 0,2 %) a intera rilevazione nazionale – dove risultano in crescita le spese postali e i servizi di telefonia mentre è in diminuzione la spesa per l’acquisto di apparecchi telefonici – e “Abbigliamento e calzature” (+ 0,1 %).
Le altre divisioni risultate in diminuzione in gennaio sono “Trasporti” (- 1,8 %) – dove il calo è imputabile a fattori di natura stagionale, e ha interessato il trasporto passeggeri su rotaia, aereo e marittimo (a rilevazione nazionale). In aumento automobili, moto e ciclomotori (rilevazione Istat), carburanti alla pompa (rilevazione territoriale); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (- 0,7 %) – dove la diminuzione si riscontra nei prezzi dei servizi alloggio sia a rilevazione locale sia nazionale mentre si segnalano in aumento i prezzi delle consumazioni di bar e fast food; “Servizi sanitari e spese per la salute” (- 0,2 %), per la leggera diminuzione nei farmaci di fascia A in rilevazione nazionale.
CAMBIAMENTI NEL PANIERE E RILEVAZIONI
Dentro frutti esotici come avocado e mango, vini liquorosi, lavasciuga e robot aspirapolvere. Escono il canone Rai, i lettori Mp4 e i servizi di telefonia pubblica (come la cabina a gettoni). Sono alcuni dei cambiamenti nel paniere 2018 per il calcolo dell’inflazione con la finalità di rappresentare al meglio gli effettivi comportamenti di acquisto delle famiglie, tenendo conto dei mutamenti intervenuti nelle stesse. La revisione del paniere dei beni e servizi si accompagna, a garanzia degli standard qualitativi e quantitativi dei dati, alla revisione dei piani comunali di campionamento e all’estensione territoriale della rilevazione. Tutte operazioni che coinvolgono sia l’Istat, per quanto riguarda le norme, la composizione del paniere dei prodotti e il loro peso (ponderazione), sia gli Uffici comunali di statistica per l’aggiornamento dei piani locali di campionamento. Tra le nuove modalità introdotte da Istat dall’anno in corso, la principale è rappresentata dalla scansione alle casse di iper e super mercati anche della provincia, dei codici a barre dei prodotti alimentari e di largo consumo confezionati e disponibili a libero servizio (i cosiddetti “grocery”) come gli alimentari e i beni per la cura di casa e persona.
Il vantaggio per le rilevazioni è dato dal fatto che gli scanner data registrano ciò che è effettivamente venduto e i prezzi rappresentano quanto effettivamente pagato dai consumatori con tutte le tipologie di sconto
Le nuove modalità consentono al Servizio Statistica del Comune modifiche al proprio piano di campionamento al fine di avere una rilevazione dei prezzi sul territorio in grado di riflettere il più fedelmente possibile la realtà della struttura locale dei consumi e l’accuratezza della misura dell’inflazione. In particolare la revisione ha comportato uno spostamento della rilevazione locale dai punti vendita della grande distribuzione organizzata (coperti dagli scanner data) ai cosiddetti negozi tradizionali, con una superficie inferiore ai 100 metri quadrati, ai discount, ai grandi magazzini e ai negozi denominati di “libero servizio” o “minimercati” (con area di vendita compresa tra 100 e 400 mq).
Di conseguenza l’attività dell’Ufficio comunale di statistica nei supermercati e negli ipermercati è circoscritta alla rilevazione dei prezzi dei soli prodotti freschi e/o a peso variabile (frutta, vegetali, prodotti ittici, pane e prodotti di pasticceria freschi, carne, formaggi, salumi, affettati a banco).
Il numero totale dei negozi e servizi campione è ora pari a 435 unità, mentre è di 4.580 il totale delle quotazioni di prodotto rilevate complessivamente ogni mese dall’Ufficio statistica del Comune, a cui vanno aggiunti per il calcolo dell’inflazione locale anche i dati provenienti dall’osservazione, mediante scanner data Istat, dei prezzi di cinque ipermercati e supermercati locali, le quotazioni della rilevazione centralizzata Istat, e i dati territoriali dei carburanti alla pompa.
Sul sito (www.comune.modena.it/serviziostatistica/pagine/prezzi/prezzi.shtml), sono consultabili anche i dati sull’inflazione dei mesi precedenti.