I Finanzieri del Nucleo PEF di Reggio Emilia, all’esito di articolate indagini sviluppate anche nelle limitrofe province di Parma, Modena e Mantova, hanno accertato un diffuso fenomeno, esteso sino al territorio di Bologna, di messa in vendita di articoli di elettronica a marchio Apple, risultati contraffatti. Si tratta di una serie di negozi che, violando le norme del codice penale, hanno proposto agli ignari clienti accessori di telefonia impiegabili con i device del noto brand statunitense, a prezzo solo apparentemente “competitivo”.

Durante le perquisizioni le Fiamme Gialle hanno scoperto, infatti, che alimentatori, auricolari e cavi usb, tutti rigorosamente contraffatti, erano commercializzati con una “scontistica” sicuramente accattivante per il consumatore, che credeva di fare un buon affare, poiché veniva garantito un risparmio pari mediamente al 40% rispetto al listino ufficiale Apple. Ad esempio, il classico caricabatteria per iPhone era commercializzato ad un prezzo di poco inferiore ai 20 euro a fronte dei 35 euro che il cliente avrebbe speso rivolgendosi ai rivenditori autorizzati, anch’essi danneggiati dal comportamento anticoncorrenziale dei negozianti perquisiti.

Complessivamente sono stati sequestrati articoli che nel circuito ufficiale avrebbero garantito alle imprese rispettose delle regole del mercato introiti per oltre 25 mila euro. Parallelamente, i Finanzieri hanno sequestrato e, quindi, ritirato dalla vendita, ulteriori articoli di elettronica commercializzati dai medesimi negozianti in violazione del copyright, in quanto, seppur privi del marchio, avevano caratteristiche di disegno e modello comunque riconducibili a brevetti già depositati dalla Apple. I responsabili sono stati pertanto denunciati all’Autorità Giudiziaria e rischiano adesso una multa sino a 20 mila euro e la reclusione fino a 2 anni per violazione delle norme a tutela della proprietà industriale.

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