«Stiamo affrontando un’emergenza mondiale con un impegno straordinario da parte di tutte le strutture sanitarie modenesi che stanno reggendo, assicurando le cure necessarie ai malati e tutte le attività di contrasto affinché il virus non si diffonda ulteriormente». Ha introdotto così Gian Carlo Muzzarelli l’incontro della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena (Ctss) quasi interamente dedicata a fare il punto della situazione dell’emergenza Covid-19 alla presenza dei sindaci e delle autorità sanitarie modenesi.

«Ringraziamo tutti gli operatori – ha sottolineato Muzzarelli – dalla sanità alla protezione civile, alle forze dell’ordine per lo sforzo messo in campo. Il primo obiettivo è la sicurezza degli ospedali che finora è garantita, anche se occorre già da ora con il Governo e la Regione programmare le risorse straordinarie per affrontare le prossime settimane oltre a far fronte alle difficoltà delle imprese e dei lavoratori».

Nel corso dell’incontro il direttore dell’Ausl di Modena Antonio Brambilla ha ripercorso le attività di queste ultime settimane, illustrando le fasi della gestione quotidiana dell’emergenza che «ruota intorno a una regia unica interaziendale e una unità di crisi dedicata alle problematiche del territorio. Possiamo parlare attualmente di una situazione governata che presenta dati ancora non preoccupanti».

Concetti ripresi da Davide Ferrari, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl che ha riassunto i dati dell’attività, in particolare la raccolta e l’analisi sui 352 tamponi eseguiti finora e ha presentato ai sindaci un decalogo su come gestire i casi di isolamento domiciliare.

Luca Sircana, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena ha illustrato come si sono organizzate le due strutture del Policlinico e Baggiovara, a partire dalla gestione degli accessi separati per i primi controlli sui pazienti con sintomi, i percorsi protetti interni, come quello dedicato alle donne in gravidanza, ed

esterni tramite il 118, per garantire la sicurezza all’interno delle strutture, annunciando anche il potenziamento dei posti letto e del personale in particolare nel reparto Malattie infettive.

Nel reparto di Radiologia sono stati ricavati appositi spazi per l’accoglienza dei pazienti con sintomi respiratori e sono state rimodulate le programmazioni delle attività chirurgiche al fine di rendere disponibili il maggior numero di posti letto in Terapia intensiva al Policlinico.

Tutte attività che, come ha sintetizzato Silvana Borsari, direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena hanno come obiettivo di fondo «la cura dei malati, la sicurezza dei presidi e degli operatori sanitari e la riduzione del contagio».

Nel corso della discussione durante la Conferenza territoriale sociale e sanitaria diversi sindaci hanno chiesto chiarimenti sulla gestione, anche  da parte degli operatori sociali, delle persone sottoposte a isolamento domiciliare  con sintomi lievi e perché entrati in contatto con persone che hanno contratto il virus.

Un chiarimento è arrivato da Davide Ferrari, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, che ha illustrato un elenco di suggerimenti dedicato alla “gestione degli accessi ad abitazione dove soggiornano i soggetti in isolamento” che è stato consegnato ai sindaci dove si indicano tutte le precauzioni da prender per garantire la sicurezza degli operatori, dalle distanze di sicurezza fino all’utilizzo di mascherine e guanti e alle norme igieniche.

 

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