Mentre tutto il Paese è impegnato in questa durissima battaglia contro il “coronavirus”, che ogni giorno cancella purtroppo tante, troppe vite umane, solo nell’rea Nord modenese si trova il modo di alimentare nuove polemiche sul tema dell’Ospedale di Mirandola. Tutto questo non è più accettabile perché si producono soltanto paure su paure nei confronti di cittadini già sono all’estremo della sopportazione.

Cosa deve succedere ancora perché ci si metta a lavorare insieme per dare ad ogni paziente l’assistenza più adeguata oggi e poi anche domani?

“L’emergenza sanitaria riguarda tutti e solo unendo gli sforzi possiamo pensare di farcela”. Un’affermazione che sentiamo ripetere ormai quotidianamente, da oltre un mese, dalle fonti scientifiche più autorevoli dell’intero pianeta.

La logica, che mette in pratica questa affermazione, è proprio quella di far funzionare al meglio una forte e integrata rete assistenziale, e non un ospedale da solo, l’unica che può davvero tutelare i cittadini mirandolesi al pari di tutti gli altri.

Servono subito posti letto dedicati, attrezzature e personale che possa lavorare con il massimo delle protezioni per sé e per i pazienti.

La CGIL dell’Area Nord conferma la fiducia nella professionalità e siamo al fianco di tutti quelli che, in questo momento, stanno operando per la nostra salute al fine di garantire prestazioni efficaci e in tempi rapidissimi.

Chiediamo quindi alle istituzioni locali di far prevalere il senso di responsabilità che hanno il dovere di mettere in campo oggi più che mai.

Non rinunciamo per questo ad assicurare l’impegno sindacale nel seguire la realizzazione delle misure annunciate per il potenziamento dei servizi sanitari nell’area, anche se ora riteniamo necessario dedicare principalmente le nostre risorse all’emergenza incombente.

(Massimo Tassinari, coordinatore Cgil Area Nord Modena)

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