Presso il Palazzo Ducale di Sassuolo, tra i principali luoghi della cultura legata agli Estensi, si è tenuta una vasta campagna di indagini e scavi propedeutici ad un nuovo importante intervento – per un valore complessivo di 4,2 milioni di euro, di cui 3,5 provenienti dalla riprogrammazione delle economie di gara del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007/2013 – dedicato alla conservazione e valorizzazione di una delle più importanti residenze barocche dell’Italia settentrionale.

Il Palazzo fu voluto dal duca Francesco I d’Este: durante il suo ducato egli trasformò l’antico castello di famiglia in una fastosa sede di rappresentanza ufficiale della sua corte. Ancora oggi il vasto complesso architettonico, circondato da ampi spazi e giardini stile Versailles, celebra la grandezza e il potere del ducato sul territorio con le sue visuali. La percezione del grande parco i cui viali portano lo sguardo al grande Palazzo Ducale è la prima vista del Ducato di Modena quando si arriva dalla strada della Toscana, dopo la zona montuosa.

Dal 2004 il Palazzo è consegnato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; già oggetto, tra il 2009 e il 2015, di complessi lavori di restauro, l’antica dimora seicentesca è oggi interessata da un progetto di restauro del fronte meridionale dell’edificio per conservare e valorizzarne la facciata, con la finalità di ripristinare le relazioni visive e spaziali tra palazzo e giardini, per il futuro recupero di questi ultimi.

La campagna di sondaggi condotta tra dicembre 2018 e febbraio 2020 è stata finalizzata a verificare la fattibilità progettuale di alcuni interventi; ubicate nel parterre del palazzo e nei giardini, le indagini sono state seguite da ampliamenti delle aree che hanno restituito dati più significativi. Gli scavi hanno riguardato non solamente le strutture architettoniche ma anche gli elementi costituenti i Giardini Ducali, il cui recupero è già entrato nella fase esecutiva con il coordinamento del Comune di Sassuolo per il lotto del Giardino con Obelischi. In quest’area le indagini hanno rivelato la presenza di reperti delle fasi tardo medievale e moderna del complesso ducale, con mura in ciottoli e laterizi con malta. Altri sondaggi nel parterre hanno evidenziato, inoltre, la presenza di un’articolata rete di canalizzazioni idriche. I risultati di tali verifiche ed i relativi recuperi hanno integrato i presupposti storici e ampliato la base conoscitiva per affrontare in modo integrato lo studio delle fasi di vita del complesso di Palazzo Ducale, i cui lavori vedono una valorizzazione sia monumentale che paesaggistica dell’intero complesso in una zona dichiarata di notevole interesse pubblico.​

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