ROMA (ITALPRESS) – “Con la Ducati abbiamo deciso di operarmi. L’intervento sarà effettuato mercoledì mattina a Modena dai dottori Tarallo e Catani. Se correrò domenica a Zeltweg? No, il piano è di andare in Italia, farmi operare e tornare qui in Austria per vedere come mi sento, se mi dichiareranno o meno fit ed eventualmente provare. Avendo già girato la scorsa settimana, non avrei bisogno di fare tutte le prove. Vale la pena tornare”. La frattura allo scafoide, evidenziata da una Tac fatta ieri pomeriggio all’ospedale di Judenburg, a pochi chilometri dal Red Bull Ring, non è la sola ‘ferità rimediata domenica da Johann Zarco al nono giro della gara MotoGp. Il 30enne francese della Ducati Avintia si è sentito dire di tutto da Valentino Rossi, che si è visto sfiorare per 18 millesimi dalla moto di Franco Morbidelli, coinvolto nella collisione provocata dalla manovra del pilota di Cannes. “Con Franco abbiamo parlato tanto, ma solo via messaggi, era già partito – spiega Zarco in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport – Con Valentino siamo stati circa quindici minuti da soli, ed è stato un bel colloquio”. “Se hanno capito e accettato le mie spiegazioni? Franco mi ha chiesto scusa per aver detto quelle parole (“Zarco è un mezzo assassino”, ndr), ma dopo aver visto il video a caldo lo aveva interpretato come se avessi fatto apposta per bloccarlo. Gli ho detto che io non potrei mai pensare di fare una cosa così in una fase di staccata, e che per me non ero andato larghissimo. Dopo averlo superato non potevo restare così a sinistra, frenando sono andato un pò largo e lui anche per la velocità è rimasto sorpreso. Ne abbiamo parlato anche con Valentino, la scia a quasi 300 all’ora ha risucchiato la moto di Franco, come era successo a me in Australia nel 2018 (quando Marc Marquez superò Zarco alla fine del rettilineo e poi lo chiuse, facendolo cadere, ndr)”.
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