Domenica mattina 6 settembre, l’operatore della Sala Operativa della Polizia reggiana, nello svolgere la quotidiana attività di controllo dei dati inseriti al terminale di chi è sottoposto con braccialetto elettronico agli arresti domiciliari, ha notato che si era attivato l’allarme relativo al dispositivo di sicurezza di J.Y. classe 1986, cittadino italiano, con precedenti per reati contro la persona e in materia di sostanze stupefacenti, a cui era stata applicata il 20 agosto 2018  la misura restrittiva degli arresti domiciliari per sequestro di persona, lesioni personali aggravate e violenza sessuale, fatti accaduti nel 2018, commessi nei confronti della sua convivente, di nazionalità italiana.

Gli operatori della Volante si sono recati immediatamente nell’abitazione dell’uomo, a Reggio Emilia in centro storico, per un controllo. Sul posto la Volante ha accertato che la persona sottoposta agli arresti domiciliari si era effettivamente allontanata dal luogo della fruizione della misura rendendosi irreperibile. Dalle dichiarazioni rese dalla madre, presente nell’abitazione, è emerso che suo figlio si era allontanato da casa il 26 agosto scorso dopo la visita al Sert.

Da un’attenta verifica effettuata dall’operatore del 113 si è accertato che per un disguido tecnico non risultava inserito da parte della società di telecomunicazioni che ha in gestione il braccialetto elettronico il permesso per uscire dalla propria abitazione il 26 agosto scorso, giornata in cui il medesimo era autorizzato a recarsi al Sert. Ne consegue che a seguito dell’anomalia l’allarme era scattato ma l’operatore della Sala Operativa essendo già a conoscenza del relativo permesso, aveva provveduto ad annullare la segnalazione di avvenuta evasione.

Nonostante ciò J.Y., autorizzato ad assentarsi solo nella giornata del 26 agosto, non si è fatto trovare al controllo svolto nella giornata di domenica 6 e seguito di ciò veniva denunciato in stato di irreperibilità per evasione.

 

 

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