Mobilità sostenibile, sanità, digitale, Appennino. Per una ripartenza capace di coniugare le ragioni della crescita con quelle dell’ambiente.
Sono alcuni dei temi al centro della giornata bolognese della Giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini. Solo il primo di due appuntamenti nella Città Metropolitana – il secondo in programma il 9 novembre – nell’ambito del viaggio che sta toccando tutti i territori. Un tour di confronto e di proposte con amministratori locali, forze economiche e sociali, superata la fase più dura dell’emergenza Covid e pur con la lotta al virus che prosegue.

E a poche ora della conclusione della straordinaria edizione dei Campionati mondiali di ciclismo su strada a Imola, la bicicletta è tornata protagonista, simbolo per eccellenza di una mobilità più attenta all’ambiente e a misura d’uomo. Grazie alla nuova Ciclovia del Sole e alle opere collegate all’infrastruttura “dolce” che si sviluppa lungo l’ex tracciato della ferrovia Bologna-Verona, all’interno della direttrice europea Eurovelo.  I 46 chilometri del percorso sono in fase di avanzata realizzazione (la conclusione dei lavori è prevista entro la fine dell’anno) e questa mattina gli assessori della Giunta regionale hanno voluto percorrerne i primi 4 con arrivo nella piazza di Crevalcore.

Successivamente, la visita al cantiere Eurovelo e poi – con il presidente Bonaccini – il taglio del nastro del nuovo piazzale della stazione a San Giovanni in Persiceto e la visita al cantiere del bike hotel “Alt Stazione”, entrambi realizzati grazie alle risorse del Bando periferie 2018 con oltre 2,7 milioni di euro.

“Sabato a Bobbio nel piacentino abbiamo piantato il primo dei 4,5 milioni di nuovi alberi, uno per ogni residente della regione, che verranno piantumati in Emilia-Romagna nei prossimi quattro anni e coi primi 500mila a disposizione gratuitamente dei cittadini. Operazione senza precedenti per la svolta ecologica che vogliamo realizzare. Oggi qui nel bolognese vogliamo rafforzare ulteriormente questo impegno– ha sottolineato Bonaccini–. Ce lo chiedono i nostri cittadini e i nostri giovani, giustamente sempre più attenti ai temi dello sviluppo sostenibile. Ce lo chiede l’Europa con il Recovery Fund.  E’ una grande sfida che non possiamo mancare come Paese e la Regione Emilia-Romagna è pronta a fare la sua parte. Perché la ripartenza sarà vera, duratura e di qualità solo se sarà anche verde, per la regione pienamente sostenibile che vogliamo costruire”.

Ripartire dopo il Covid dunque. Per il territorio bolognese vi sono già progetti per opere in gran parte già cantierabili, o cantierabili a breve, per quasi 2,4 miliardi di euro nel triennio 2020-2022, risorse pubbliche che associate ai coinvestimenti privati potranno rappresentare una fondamentale leva di crescita.

Dalla sanità (226 milioni di euro per progetti che riguardano tra l’altro il Policlinico Sant’Orsola, la realizzazione di Case della salute, l’Ospedale Maggiore, l’Ausl di Imola e il nuovo Hub per la Terapia intensiva) alle infrastrutture viarie (1,7 miliardi) e ferroviarie (62,5 milioni). Dall’edilizia scolastica (oltre 122 milioni di euro per 145 tra nuove costruzioni, ristrutturazioni e messe in sicurezza) agli interventi contro il dissesto idrogeologico e per la sicurezza del territorio (oltre 54 milioni per 220 interventi finanziati o programmati) e quelli per il sistema delle bonifiche (38,4 milioni) e le infrastrutture irrigue (33,3 milioni). Passando per la cultura (quasi 3 milioni di euro), la rigenerazione urbana (19,2 milioni di euro per 7 interventi) e gli investimenti per il Tecnopolo bolognese (122 milioni), cuore della Data Valley emiliano-romagnola.

Temi che sono stati al centro dell’incontro che Bonaccini e gli assessori regionali hanno avuto a Bologna a Palazzo Malvezzi con il sindaco Virginio Merola, la Giunta metropolitana e i sindaci del bolognese.

Quella di oggi è la quinta tappa della Giunta regionale sul territorio dopo Piacenza, Rimini e Parma – le province più colpite dall’emergenza Covid – e Modena. I prossimi appuntamenti: Forlì-Cesena il 5 ottobre, Ferrara il 7, Ravenna il 13, Reggio Emilia il 19. E poi ancora le province di Modena il 26 ottobre e la Città Metropolitana di Bologna il 9 novembre.

Dalle piste ciclabili ai nuovi autobus, gli investimenti per la mobilità sostenibile

Non solo la Ciclovia del sole. Per la mobilità ciclopedonale la Regione ha investito dal 2015 oltre 30 milioni di euro, un’azione che si affianca a quelle sul fronte del trasporto pubblico locale con 600 nuovi autobus ecologici in strada nei prossimi 5 anni e già a partire dal 2021, dopo i 600 entrati in funzione nella passata legislatura.Una rivoluzione della mobilità sostenibile destinata a svilupparsi in un arco temporale che guarda oltre il 2025 e prevede in totale l’acquisto di 1.600 nuovi mezzi in totale, con un investimento pubblico di 440 milioni di euro. Un piano che porterà nell’area metropolitana di Bologna quasi 300 nuovi bus. E il sindaco Merola ha rimarcato la centralità della mobilità sostenibile anche nella progettualità della Città Metropolitana, indicando le priorità oggi direttamente candidabili per un impiego efficace delle risorse del Recovery fund.

Investimenti che si intrecciano con quelli sul fronte delle nuove tecnologie e dei big data, con l’avvio della fase 2 del Tecnopolo di Bologna, cuore della Data Valley emiliano-romagnola. Dopo i lavori per i locali destinati al Data center del Centro meteo europeo, in via di ultimazione, sono infatti partiti nei giorni scorsi – con un investimento della Regione di altri 60 milioni di euro – quelli del lotto che ospiterà le sedi di Enea, Ior, Art-Er, il Competence Center Bi-Rex e spazi per nuove start-up. E la Regione, con il Governo, ha già avanzato la propria candidatura in Europa anche per un altro progetto strategico per il Paese, la sede del Programma Copernicus, che si vorrebbe proprio qui a Bologna, presso il Tecnopolo di Bologna.

Il grazie della Regione ai medici, agli infermieri della sanità bolognese

Ancora una volta il grazie della Regione per lo straordinario sforzo profuso nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria. Ma anche un momento di confronto sulle prospettive e le sfide che attendono la sanità bolognese. Si è svolto nell’auditorium dell’Ospedale Maggiore l’incontro che Bonaccini e gli assessori hanno avuto con il personale sanitario, anche alla luce anche del piano che prevede per la sanità bolognese investimenti già finanziati nei prossimi cinque anni per 265 milioni di euro, per adeguare le strutture alle esigenze legate a nuovi spazi emerse dopo la pandemia.

Intanto prosegue il rafforzamento del personale: da inizio emergenza Covid oltre 5mila tra medici, infermieri e personale socio-sanitario sono stati assunti, di cui 1.448 tra Ausl Bologna, Policlinico Sant’Orsola Malpighi, Ospedale Rizzoli.

La montagna, 6 milioni di euro con il primo bando Irap. Il rilancio del Centro Enea del Brasimone, la banda ultralarga

La montagna è stata al centro delle iniziative del pomeriggio. A partire da Marzabotto, raggiunta dalla Giunta in treno, dove ha visitato la nuova sede del Comune, ristrutturata di recente. Più sicura ed efficiente grazie ai lavori di miglioramento sismico e di riqualificazione energetica realizzati grazie a un finanziamento della Regione di oltre 930 mila euro, più 487 mila euro dell’amministrazione comunale. A seguire, la visita alla rinnovata Casa della Cultura e della Memoria con la biblioteca e il Centro di documentazione del Parco storico di Monte Sole. Un vero e proprio punto di accesso all’Appennino bolognese in relazione anche al percorso della Ciclovia del Sole, rinnovato e riqualificato grazie ai finanziamenti del Bando periferie 2018.

Ultime tappe a Grizzana Morandi ed Alto Reno Terme. L’incontro con i sindaci dell’Appenino, alla Rocchetta Mattei, è un’occasione importante per fare il punto sui principali provvedimenti adottati dalla Regione per rilanciare questi territori, contrastandone lo spopolamento. In primo piano il bando che stanzia 10 milioni di euro per le giovani coppie e le famiglie che vogliono acquistare o ristrutturare un’abitazione: contributi a fondo perduto che vanno da un minimo di 10 mila a un massimo di 30 mila euro a famiglia. E poi gli investimenti per la banda ultralarga e il taglio dell’Irap o l’azzeramento per i primi tre anni a favore di imprese, commercianti, artigiani e professionisti. Con il primo bando la sola provincia di Bologna ha visto l’assegnazione di quasi 6 milioni di euro (su un totale regione di 21,7).

Tra le azioni della Regione per la montagna bolognese anche quelle per il rilancio del centro Enea del Brasimone. È del gennaio 2019 il protocollo di intesa siglato con la Regione Toscana ed Enea che ha posto le basi per la nascita di un polo scientifico e tecnologico di rilievo internazionale. Grazie ad un piano di investimenti previsto in circa 100 milioni di euro (periodo 2108-2025), l’intesa punta ad attrarre studiosi da tutto il mondo, interessando i sistemi produttivi dei territori e gli enti interessati: le Città metropolitane di Bologna e Firenze, con le Unioni dei Comuni dell’Appennino Bolognese e l’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio. I primi tre progetti, partiti nel novembre scorso e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna per una spesa di circa 4,5 milioni di euro, riguardano lo studio di nuove tecnologie per le produzioni medicali nel campo dei radiofarmaci, la sperimentazione delle applicazioni di radiazioni ionizzanti in ambito sanitario, la realizzazione di droni con caratteristiche avanzate per rilievi ambientali in condizioni difficili.

L’incontro alla Rocchetta Mattei anche l’occasione per fare il punto sullo stanziamento straordinario fatto dalla Regione a favore dei centri più colpiti dal Covid, dei territori montani e delle aree interne. Per i comuni montani del bolognese si tratta di 4,3 milioni di euro a disposizione degli enti locali per investimenti.

Infine, un attenzione particolare nel confronto con i sindaci sarà posta a tutti gli elementi di valore ambientale, storico e monumentale presenti nell’Appennino bolognese, in chiave di valorizzazione culturale e promozione turistica del territorio. Non a caso l’ultima tappa della giornata bolognese sarà quella di Alto Reno Terme, segnatamente presso le Terme di Porretta. Nell’ambito dell’intesa tra Regioni e Governo, che ha individuato quattro centri sul piano nazionale per l’attrazione delle risorse dell’Inail per investimenti su complessi termali, l’Emilia-Romagna ha proposto e ottenuto che tra questi rientri proprio lo stabilimento di Porretta: nella giornata di oggi, la Conferenza delle Regioni ha formalizzato all’Istituto le proprie proposte.

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