A Bologna è in vigore da oggi, 2 ottobre 2020, l’ordinanza del Sindaco Virginio Merola che introduce l’obbligo di indossare correttamente la mascherina a protezione delle vie respiratorie, anche all’aperto, dalle ore 18 del venerdì fino alle ore 24 della domenica nell’area del centro storico delimitata dai viali di circonvallazione. Il provvedimento contiene anche un invito ai gestori dei pubblici esercizi destinati alla ristorazione, come da DPCM 7 agosto 2020-Allegato 9 (Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative) ad annotare in un registro l’elenco dei clienti in modo da poterlo mettere a disposizione in caso di eventuale necessità di tracciare i contatti. L’ordinanza è in vigore da oggi e fino a nuova disposizione.
Considerato l’evolversi della situazione epidemiologica a livello nazionale e internazionale, è ancora necessario continuare a contrastare e a contenere il contagio del coronavirus. Con il ritorno all’ordinario svolgimento delle attività sociali e commerciali, continuano a verificarsi fenomeni di assembramento in particolare nel centro storico, in tante strade e piazze dove si incontrano molte persone e non si riesce a garantire il distanziamento necessario, in particolare nel fine settimana. Per questa ragione, anche all’aperto, l’uso della mascherina è fondamentale per contenere la diffusione del virus Covid-19.
Chi non rispetta l’ordinanza rischia una sanzione che va da 400 a 1.000 euro. Indossare non correttamente la mascherina, equivale a non indossarla e quindi comporta la sanzione. Non sono soggetti all’obbligo, come da normativa nazionale, i bambini al di sotto dei sei anni; le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e chi con loro interagisce.
Fino al 7 ottobre, come da Dpcm in vigore, è valida anche l’ordinanza del 16 agosto del Ministero della Salute che obbliga dalle 18 alle 6, sull’intero territorio nazionale, di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (come piazze, slarghi e strade) dove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e occasionale.