Paolo Fresu & Petra Magoni – Heroes (di Giampaolo Solitro)

Bologna Jazz Festival, edizione dei ricordi e delle celebrazioni: una ricorrenza storica imprescindibile (il centenario della nascita di Charlie Parker affidato a una trinità di sax: Francesco Cafiso, Mattia Cigalini, Jesse Davis); il sentito saluto a Steve Grossman, figura imponente della storia jazzistica che ha legato indelebilmente il proprio nome alla scena musicale di Bologna; il progetto monografico di Paolo Fresu su David Bowie, stella pop che ha sempre illuminato anche le lande del jazz. Attorno a questi omaggi si svilupperà la nuova edizione della kermesse jazzistica bolognese, dal 30 ottobre al 15 novembre.

Oltre ai numerosi concerti, il programma del festival includerà importanti contenuti didattici e un’esposizione dedicata a Steve Grossman. Grazie alla collaborazione con BilBOlbul – Festival Internazionale di fumetto, è stato coinvolto il noto illustratore Paolo Bacilieri, che ha realizzato una serie di disegni originali per l’immagine del BJF 2020. Queste opere saranno anche esposte sull’Autobus del Jazz e sulle bacheche di CHEAP on board.

Il BJF 2020 sarà multilocalizzato: oltre ai teatri bolognesi che ospiteranno i concerti principali, il festival sarà di casa in numerosi altri luoghi cittadini, espandendosi anche nei comuni dell’area metropolitana e nelle province di Modena, Ferrara e Forlì.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Peugeot e del main partner Gruppo Hera.

 

Concerti principali nei teatri

Il primo dei grandi omaggi del Bologna Jazz Festival 2020, il 30 ottobre al Teatro Duse (realizzato in collaborazione con Coop Alleanza 3.0), sarà in onore del centenario della nascita di Charlie Parker. Nel suo nome e sul suo repertorio musicale si troveranno riuniti i talenti di tre quotatissimi altosassofonisti: Francesco Cafiso (foto alto), Mattia Cigalini e l’eloquente portavoce di New Orleans Jesse Davis foto basso). Una front line di ben tre sassofoni è indicativa di un’occasione speciale, di un omaggio che riecheggia la frenesia ritmica e vitale di Parker.

“We Won’t Forget – Bologna celebra Steve Grossman” (il 6 novembre al Teatro Auditorium Manzoni, in collaborazione con Gruppo Unipol) sarà un omaggio accorato a uno dei più autentici giganti della musica afroamericana da parte dei jazzmen che con lui hanno lungamente condiviso la vita e la musica. Riuniti sullo stesso palco ci saranno ben dodici tra i jazzisti più in vista della scena non solo bolognese ma anche nazionale: Flavio Boltro e Tom Kirkpatrick alla tromba, Carlo Atti, Piero Odorici e Valerio Pontrandolfo al sax tenore, Danilo Memoli e Nico Menci al pianoforte, Paolo Benedettini e Stefano Senni al contrabbasso, Max Chiarella, Roberto Gatto e Fabio Grandi alla batteria. La serata sarà articolata in ben cinque set, in un continuo e caleidoscopico rimescolarsi dei musicisti.

Il jazz ha ricevuto molto da David Bowie e ora gli restituisce qualcosa: un omaggio in grande stile orchestrato attorno alla tromba di Paolo Fresu (13 novembre al Teatro Auditorium Manzoni, in collaborazione con Gruppo Hera). Il cast di “Heroes” è a dir poco stellare, completato da Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer: una band unica, creata appositamente da Fresu per questo progetto convocando grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse, anche lontane dal jazz.

Le produzioni principali del festival saranno seguite da ulteriori live dopo concerto al Camera – Jazz & Music Club, per entrare a suon di jazz nel cuore della notte.

 

In ricordo di Steve Grossman

Steve Grossman (1951-2020) è stato uno dei musicisti statunitensi che più hanno lasciato il segno sulla scena jazzistica italiana. Nel corso degli oltre vent’anni trascorsi a Bologna, ha contribuito a formare molti dei più interessanti musicisti emersi in Emilia. A pochi mesi dalla sua scomparsa, il BJF gli dedica non solo uno dei concerti principali, ma anche un contorno di altri live e iniziative, concentrati tra il 6 e l’8 novembre.

Dal vivo si ascolteranno la Steve Grossman Legacy Band con, tra gli altri, solisti come Flavio Boltro, Roberto Rossi e Piero Odorici, oltre a Roberto Gatto alla batteria (il 7 al Camera Jazz & Music Club); il “Tributo a Steve Grossman” della Bentivoglio All Stars al cui nucleo, un ottetto con ben quattro sax tenori, si aggiungeranno come ospiti speciali Jimmy Villotti alla chitarra e Valerio Pontrandolfo, che porterà addirittura a cinque il numero dei tenoristi (il 7 alla Cantina Bentivoglio); il trio di Carlo Atti, il cui “So Long Steve!” toccherà nel cuore la materia musicale grossmaniana (l’8 ai 300 Scalini).

Il Museo internazionale e biblioteca della musica ospiterà dal 6 all’8 l’esposizione Grossman Unpublished, con scatti, live e i video inediti del grande tenorista (ingresso libero contingentato).

Nell’incontro Extemporaneous, Emiliano Pintori traccerà un ricordo di Grossman come uomo e musicista, ricorrendo a materiale audio e video di repertorio e alle testimonianze di coloro che ne hanno condiviso la vita e la carriera (l’8 al Museo internazionale e biblioteca della musica).

 

Concerti nei jazz club tra Bologna e Ferrara

A dare continuità al festival, tra un appuntamento in teatro e l’altro, ci sarà la vivace scena dei jazz club.

Nel centro cittadino bolognese la Cantina Bentivoglio è diventata la ‘casa del jazz moderno’, con un’apertura stilistica assai più marcata che in passato: qui in una concentrata successione di serate si ascolteranno il quartetto venato di R&B della vocalist Lucy Woodward (10 novembre), gli iconoclasti fisarmonicisti Simone Zanchini e Antonello Salis (l’11), il quartetto del virtuoso sassofonista Seamus Blake (il 12).

Le serate al Torrione Jazz Club di Ferrara ruoteranno attorno ai capisaldi del jazz nazionale: il duo voce-trombone con Tiziana Ghiglioni e Giancarlo Schiaffini (31 ottobre); il pianista Antonio Faraò alla guida di un trio dall’impressionante forza cinetica (7 novembre); il raffinato e poetico duo, ricco di virtuosismi in punta di dita, formato dal trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello (il 14).

Il Camera – Jazz & Music Club è il punto di riferimento per la programmazione mainstream, con il quartetto della pianista e cantante Dena DeRose, arricchito dal sax di Piero Odorici (31 ottobre), e l’Exit Signs Quartet, che vanta la presenza solistica di Robert Bonisolo al sax tenore (14 novembre).

Il Bravo Caffè si ritaglia un suo spazio con due perle del jazz italiano: il quartetto di Fabrizio Bosso, che presenterà il nuovo progetto “WE4” (4 novembre) e il trio di Antonio Faraò (il 5).

 

Concerti nell’area metropolitana e fuori provincia

Il BJF 2020 si espande sul territorio, oltrepassando i confini cittadini: saranno numerose le trasferte fuori porta verso i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena e Forlì, oltre alle già citate serate al Jazz Club Ferrara.

È organizzato in collaborazione con l’Hengel Gualdi Jazz Club di Anzola dell’Emilia, ma si terrà nel capiente Cine Teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto (BO), il concerto del batterista Marcello Molinari, alla guida di un quintetto che avrà come punto di forza la voce di Diana Torto (2 novembre).

Lo Smallet Jazz Club di Modena si conferma spazio dalla spiccata vocazione in the tradition: ospiterà le performance del quintetto To Miles with Love, con i fiati di Fulvio Sigurtà e Robert Bonisolo, oltre a Ferenc Nemeth alla batteria (7 novembre), e dell’Italian Jazz Guitar Trio, con tre dei migliori plettri del jazz nazionale: Giancarlo Bianchetti, Marco Bovi e Sandro Gibellini (il 14).

L’ultima alzata di sipario del BJF 2020 sarà il 15 novembre a Villa Zarri di Castel Maggiore (BO), sui Jazzasonic del sassofonista Dario Cecchini, che lascia i panni di leader dei celebri Funk Off per guidare un piccolo ma agguerrito combo.

Ci sarà poi una sorta di dopo festival a Forlì in dicembre, quando il BJF sosterrà la causa dell’Artusi Jazz Festival.

 

Serate d’anteprima

Ad abbreviare l’attesa dell’inizio del festival ci saranno due serate di anteprima, che collegheranno Bologna e Ferrara in una sintonia musicale ‘cosmica’, creata dalle esibizioni visionarie del trio The Comet is Coming (con il sassofonista Shabaka Hutchings; 22 ottobre al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna) e della band Cosmic Renaissance del trombonista Gianluca Petrella (24 ottobre al Torrione Jazz Club di Ferrara).

 

Attività didattiche e altri eventi

Il Progetto Didattico “Massimo Mutti”, dedicato al ricordo del fondatore del festival bolognese e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, giunge all’ottava edizione, che si articolerà in varie sezioni.

Si è recentemente concretizzato, con la registrazione del primo Cd della formazione, il lavoro dell’ERJ Orchestra, orchestra giovanile del jazz emiliano nata nel 2019 sotto la direzione di Piero Odorici e Roberto Rossi, la cui attività è co-finanziata dalla Regione Emilia-Romagna e realizzata in collaborazione con il Camera – Jazz & Music Club di Bologna. Il disco sarà presentato ufficialmente il 3 novembre con un concerto alla Sala Paradiso di San Lazzaro di Savena (BO).

Dal 2 al 5 novembre avrà luogo il seminario della contrabbassista toscana Silvia Bolognesi, una delle figure di spicco della scena creativa europea. Il workshop si svolgerà presso il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna e sarà aperto agli studenti del Conservatorio e del il Liceo Musicale “L. Dalla” di Bologna. Il percorso sarà coronato dal saggio finale in forma di concerto, il 5 novembre presso il Museo internazionale e biblioteca della musica. In tale occasione verrà assegnato il “Premio Massimo Mutti”, consistente in quattro borse di studio che consentiranno agli studenti selezionati di partecipare ai corsi internazionali di perfezionamento estivi 2021 realizzati dalla Fondazione Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz.

Torneranno anche le lezioni musicali “Jazz Insights” con Emiliano Pintori (ideate e ospitate dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, tutti i sabati dal 14 novembre al 12 dicembre): cinque approfondimenti tematici dedicati ad alcuni dei principali protagonisti della musica afroamericana, raccontati dalla prospettiva di un musicista jazz.

 

Autobus del Jazz

La sinergia tra il Bologna Jazz Festival, BilBOlbul Festival internazionale di fumetto e TPER, con l’importante sostegno del Gruppo Hera, rende ancora una volta possibile l’allestimento degli Autobus del Jazz, che dal 2010 sono un’icona viaggiante della kermesse jazzistica: due speciali autobus di linea di TPER che da ottobre sino alla fine del festival jazz percorreranno le strade di Bologna su linee ogni giorno diverse, con la loro livrea realizzata appositamente per il BJF.

Sin dal 2013 il Bologna Jazz Festival caratterizza ogni sua edizione avvalendosi della creatività di importanti illustratori, chiamati a interpretare l’iconografia legata al jazz e alla rassegna con un proprio lavoro originale. L’immagine del BJF 2020 è stata affidata a Paolo Bacilieri, scrittore e fumettista tra i più accreditati in Italia, che si aggiunge ai suoi illustri predecessori: Filippo Scòzzari, Vanna Vinci, Manuele Fior, Gianluigi Toccafondo, Lorenzo Mattotti, Andrea Bruno, Altan. Le immagini in tema musicale create da Bacilieri su misura per il festival avvolgeranno l’esterno dei bus, mentre al loro interno i veicoli saranno trasformati in gallerie d’arte viaggianti. Le opere saranno inoltre affisse nelle bacheche del centro cittadino in collaborazione con CHEAP on Board, il festival dedicato alla street poster art, diventando così un artistico arredo urbano. I disegni saranno poi visibili anche su tutto il materiale iconografico prodotto dal festival.

“L’Autobus del jazz – afferma Giuseppe Gagliano, Direttore centrale relazioni esterne del Gruppo Hera – è per noi un’opportunità per avvicinare a questo tipo di musica il pubblico più ampio possibile, regalando ai viaggiatori, lungo i loro tragitti quotidiani, momenti di divertimento con la musica in filodiffusione”.

 

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