Questa mattina la Squadra Mobile della Questura di Bologna, nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito una nuova ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Bologna, nei confronti di C. M., 54 anni, per il reato di furto pluriaggravato in abitazione, perché commesso con raggiri ed ai danni di persone anziane.

L’esecuzione della misura è stata effettuata in carcere poiché la donna si trova già ristretta in esecuzione di una precedente misura cautelare eseguita appena due settimane fa dalla Squadra Mobile di Bologna, in quanto riconosciuta autrice di un altro furto, commesso con i medesimi raggiri ai danni di persone anziane mentre la stessa si trovava sottoposta agli arresti domiciliari per reati analoghi, approfittando della possibilità di allontanarsi dalla propria abitazione per tre ore al giorno per provvedere alle esigenze personali e familiari.

Questa volta la misura custodiale riguarda un episodio avvenuto a giugno di quest’anno, in cui la ladra seriale, sempre durante le ore di permesso concessele dal regime degli arresti domiciliari, avvicinava l’anziana vittima mentre questa era in strada, conquistando la sua fiducia e raccontandole di essere un’amica del figlio, che le aveva detto di depositare i suoi beni presso l’abitazione della madre, dal momento che doveva partire per una vacanza.

L’anziana signora, dopo aver cercato invano di contattare il figlio, decideva di salire a bordo dell’autovettura della donna, con la quale si recava a casa sua, situata in centro.

Una volta arrivate dentro casa, la sconosciuta chiedeva all’anziana di mostrarle dove custodisse i preziosi per potervi unire anche i propri e fingeva di riporvi anche i suoi gioielli, per poi uscire immediatamente dall’abitazione con una scusa. Solo a questo punto l’anziana donna riusciva a mettersi in contatto con suo figlio e si rendeva quindi conto che era stata derubata di tutti i gioielli e di contanti per 1.300,00 euro.

L’immediata attività d’indagine avviata dalla Squadra Mobile di Bologna ha permesso di individuare l’automobile utilizzata dalla ladra e di identificare un testimone che, avendo visto la donna allontanarsi dopo aver consumato il furto, era in grado di riconoscerla, dando così ulteriore riscontro al riconoscimento da parte della vittima, che, nonostante l’età, aveva però trascorso diverso tempo con la sua truffatrice, avendo quindi una limpida memoria delle sue caratteristiche fisiche.

La spiccata propensione dell’arrestata alla recidiva di reati della stessa indole e la notevole abilità e scaltrezza criminale dimostrate hanno portato l’Autorità Giudiziaria ad applicare una nuova misura della custodia cautelare in carcere, che si aggiunge alle precedenti.

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