CerameUnie, la Federazione Europea dell’Industria Ceramica a cui aderisce per l’Italia Confindustria Ceramica, ha scritto nei giorni scorsi alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per contestare l’esclusione del settore ceramico tra quelli ammessi alla compensazione dei costi indiretti relativi all’ETS. Una decisione, relativa al decennio 2021 – 2030, destinata a minare competitività, redditività e sopravvivenza dell’industria ceramica nel nostro continente.
L’Emission Trade System (ETS), il sistema voluto dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2, prevede la possibilità per settori esposti alla concorrenza internazionale e al rischio di delocalizzazione produttiva, di usufruire di misure compensative, quali il recupero dei maggiori costi dell’energia elettrica dovuti al meccanismo stesso.
La lettera di CerameUnie sottolinea come il settore delle piastrelle di ceramica sia completamente esposto alla competizione internazionale, con una intensità sul commercio estero del 41%, significativamente superiore di molti altri settori che hanno avuto accesso alle compensazioni. “Consideriamo la decisione del 21 settembre come sbagliata ed inaccettabile perché priva il settore ceramico di una adeguata protezione dal ‘carbone leakage’, mettendo così a rischio le aziende ceramiche europee e la loro capacità di fare i necessari investimenti per contribuire alla transizione verso produzioni a basse emissioni – anche attraverso un possibile processo di elettrificazione. I competitor localizzati in altre parti del mondo, dove non sono adottate politiche di contrasto al cambiamento climatico, avranno così maggiore facilità di accesso al mercato interno europeo, con prodotti aventi una maggiore impronta ambientale”.
Sulle medesime preoccupazioni si è espressa anche una lettera inviata nei giorni scorsi alla Commissaria Europea per la Concorrenza Margrethe Vestager da parte del Forum sull’industria ceramica europea del Parlamento Europeo, presieduto dalla spagnola Immacolata Rodriguez-Pinero e dal vice presidente italiano Antonio Tajani.