Ha pubblicato una inserzione sul web per vendere una autovettura al prezzo di 2500 euro poi grazie a un’utenza telefonica intestata a un compiacente, con cui ha intavolato la trattativa, e una poste pay di altro complice, dove incassare i soldi, ha raggirato un 68enne di Rubiera che aveva risposta all’annuncio con l’intento, non riuscito, di acquistare l’autovettura.

Per questi motivi i carabinieri della stazione di Rubiera, a cui il malcapitato 68enne ha formalizzato la denuncia, con l’accusa di concorso in truffa hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, un siciliano 48enne, un pakistano 42enne e un novarese 45enne, tutti residenti a Galliate, in provincia di Novara.

La vittima, con l’intento di acquistare un’autovettura, si è imbattuto su un annuncio online dove veniva messa in vendita una Golf Volkswagen al prezzo di 2500 euro. Contattava l’inserzionista, poi rivelatosi essere il 48enne siciliano, sull’utenza indicata nell’annuncio, poi risultata fittiziamente intestata all’amico pakistano. L’acquirente si accordava con il venditore per l’acquisto concordando un appuntamento a Carpi, per visionare l’autovettura.

Qualche giorno prima dell’incontro il venditore contattava l’acquirente e con il pretesto di un impegno slittava l’appuntamento. Tuttavia chiedeva per bloccare la vendita un acconto di 250 euro che l’acquirente si dichiarava disponibile a versare. L’unica richiesta avanzata dal venditore è stata relativa al metodo di pagamento concordato con la modalità della ricarica di una postepay attraverso l’utilizzo di un bancomat. In contatto telefonico con il venditore la vittima  recatosi a eseguire la ricarica su indicazione dell’interlocutore effettuava l’operazione ma anziché ritrovarsi addebitati 250 euro si vedeva il conto alleggerito di 750 euro.

Le operazioni che via telefono gli spiegava l’interlocutore avevano ricaricato la postepay di un suo complice (un 45enne novarese). A questo punto non riceveva più alcuna indicazione avendo il falso venditore chiuso la conversazione ne riusciva a contattarlo per concludere l’acquisto dell’auto. Materializzato di essere rimasta vittima di un raggiro il 68enne si rivolgeva ai carabinieri della stazione di Rubiera formalizzando la relativa denuncia per truffa.

I carabinieri di Rubiera raccolta la denuncia avviavano le indagini. Dopo una serie di riscontri i dati di colui  che aveva pubblicato l’inserzione, l’utenza telefonica dove veniva intavolata la trattativa e dove venivano date le indicazioni per il prelievo del contante e la carta prepagata dove erano stati versati i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sui tre odierni indagati, tutti abitanti nel novarese, nei confronti dei quali venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in truffa per le cui ipotesi di reato venivano denunciati alla Procura reggiana.

 

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