Nell’ambito delle attività di monitoraggio e vigilanza sulla circolazione transfrontaliera di valuta, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza, nonostante la sensibile diminuzione dei voli e dei passeggeri in transito sullo scalo felsineo causa la pandemia da Covid-19, negli ultimi due mesi hanno comunque individuato 24 passeggeri in possesso di valuta non dichiarata pari a 300.000 euro.
Si è trattato nello specifico di tentativi di illecita esportazione di valuta che hanno riguardato cittadini di origine marocchina, pakistana e ucraina, che non sono riusciti ad eludere i controlli posti in essere anche con l’ausilio dell’unità cinofila “cash dog” della Guardia di Finanza in forza al presidio aeroportuale.
Ai sensi della vigente normativa per le somme trasportate e non dichiarate è previsto il sequestro del 50% degli importi eccedenti il limite di 40.000 euro e il pagamento in misura ridotta di una sanzione amministrativa pari al 5% del denaro contante eccedente la soglia consentita di 10.000 euro con oblazione immediata.