Rischio intermedio ovvero “zona arancione” per l’Emilia-Romagna. Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 15 Novembre.
Passano in area rossa la Campania e la Toscana. In area arancione oltre alla nostra regione anche il Friuli Venezia Giulia e le Marche.
Lo conferma anche dall’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, durante la diretta Facebook di oggi pomeriggio dal Sant’Orsola di Bologna. Restrizioni ulteriori, che si aggiungono alle misure previste dall’ordinanza firmata ieri dal Presidente Bonaccini, che si sono “rese necessarie perché l’andamento epidemiologico ha portato a tante persone ricoverate nei nostri ospedali”, ha detto Donini.
Da domenica pertanto l’Emilia-Romagna sarà in zona arancione “per due settimane”.
Oltre ai cambiamenti fin qui imposti da Dpcm e zona “gialla”, per gli emiliano-romagnoli a partire da domenica in base alle disposizioni “arancio” del ministero della Salute si aggiungeranno lo stop agli spostamenti in entrata e in uscita con altre regioni, e da un Comune all’altro (salvo comprovati motivi da giustificare con autocertificazione). Anche nel proprio Comune si aggiunge la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata. Ulteriore importante cambiamento la chiusura di bar e ristoranti 7 giorni su 7, con asporto consentito fino alle 22 e consegne sempre possibili.
Dell’ordinanza regionale firmata ieri da Bonaccini – che entra in vigore sabato 14 novembre – la misura principale che resta è quella della chiusura dei negozi la domenica, salvo farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie, edicole. Idem lo stop ai mercati all’aperto senza piani ad hoc dai Comuni e stop nei prefestivi alle medie e grandi aree di vendita oltre che ai centri commerciali. Nei negozi alimentari solo un componente per famiglia. Dalla settimana prossima sospensione delle lezioni di ginnastica, canto e strumenti a fiato alle scuole elementari e medie, mentre l’attività sportiva dovrà evitare centri storici e luoghi solitamente affollati.