LOS ANGELES (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Doveva essere uno spettacolo e così è stato. Il ritorno sul ring di Mike Tyson, a 15 anni di distanza dal ritiro, però non coincide con il ritorno alla vittoria: nella notte italiana, a ridosso delle nostre prime luci, la sfida tra Kid Dynamite e Roy Jones Jr. si chiude con un pareggio. Il più giovane Campione del Mondo dei pesi massimi contro colui che è stato capace di vincere il titolo mondiale in ben quattro categorie di peso differenti: ora in due fanno 105 anni, ma l’intensità non ha certo fatto desiderare. Entrambi hanno dimostrato quella aggressività e quella voglia di lottare fino all’ultimo round – ciascuno dalla durata di 2 minuti – che li ha permesso di arrivare nell’Olimpo del pugilato. Allo Staples Center di Los Angeles, trattandosi di una vera e propria esibizione e dunque non di un evento ufficiale, la giuria aveva chiarito che sarebbero stati vietati colpi particolarmente duri e violenti, tanto da interrompere eventualmente l’incontro in caso di copiosa perdita di sangue.
Un’ipotesi tenuta all’angolo: i due si sono battuti al massimo, con l’obiettivo di vincere e mostrare al mondo di essere due leggende senza tempo. Obiettivo in ogni caso ampiamente centrato, nonostante l’annuncio di un pareggio che forse lascia qualche rimpianto ai due campioni: “Spesso i due minuti mi sembravano tre – scherza Mike al termine – Il risultato lo accetto e sono contento di essere sceso sul ring. Vogliamo solamente aiutare le persone, c’è uno scopo umanitario”. Non è un segreto infatti che i milioni di dollari incassati dai due verranno devoluti in beneficenza. “Dobbiamo rifarlo – commenta Jones Jr. – Tutti amano Tyson, io stesso gli voglio bene anche se stasera è stato complicato incassare i suoi colpi”.
I due ultracinquantenni hanno confermato di essere in forma smagliante, provando ad emulare per quanto possibile un incontro degno di qualche decennio prima. L’audience sicuramente lo è stato: i social si sono scatenati, coinvolgendo appassionati e non per quello che è considerato l’evento dell’anno, almeno in patria. E chissà che non possa esserci un secondo atto: perchè la fame di atleti senza tempo come Iron Mike non conosce limiti.
(ITALPRESS).

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