Taglio del nastro per la nuova strada lunga un chilometro, realizzata per evitare l’isolamento di venti famiglie che vivono in piccole frazioni di Borgotaro: Cà Bruna, MarzoccoLe Piane e Colombara. A seguire, sopralluogo al cantiere da 730 mila euro in corso per realizzare la cassa di espansione del torrente Tarodine, destinato a mettere al sicuro dal rischio alluvioni il quartiere San Rocco e la zona artigianale del comune.

È una giornata dedicata all’Appennino parmense quella trascorsa oggi da Irene Priolo, assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile, che ha incontrato gli amministratori locali per fare il punto su cantieri in corso e opere programmate.

“L’inaugurazione della viabilità che ripristina i collegamenti verso varie località di Borgotaro, messi a repentaglio da una frana- afferma Priolo-, è un momento particolarmente simbolico: quest’opera, fondamentale per evitare l’isolamento di chi risiede in zona, è un segno concreto dell’attenzione costante della Regione ai territori e alla nostra montagna”.

L’intervento, dal costo complessivo di 110 mila euro, è stato finanziato dalla Regione per 75 mila euro e, per la parte restante, dall’amministrazione municipale.

Tutto regionale, invece, il finanziamento di 730 mila euro per la Cassa di espansione del Tarodine.

Le opere riguardano la pulizia e la raccolta del materiale inerte, oltre alla realizzazione di una soglia nell’alveo del torrente, in località “Galoppina”, per rallentare il trasporto di materiali solidi verso valle, riducendo il rischio di esondazione nel tratto che attraversa Borgo Val di Taro.

“Sappiamo quanto siano fragili i territori appenninici- sottolinea il sindaco, Diego Rossi-. Oggi, grazie alla Regione, possiamo dare due esempi concreti, uno sul dissesto e uno sulla sicurezza idraulica, di come le Istituzioni possono lavorare velocemente ed efficacemente per mettere in maggiore sicurezza la vita e le attività delle nostre popolazioni”.

“Nessuna comunità viene lasciata indietro, nemmeno le più piccole- spiega Priolo-, e in stretta collaborazione con le amministrazioni locali si possono raggiungere risultati davvero fondamentali per la vita dell’Appennino. Lo si può dire per la nuova Cassa di espansione del Tarodine, la cui realizzazione è ormai al 30%. Con una convenzione che definisce in modo chiaro ruoli e competenze, Regione, Aipo e Comune- chiude l’assessore- hanno definito un percorso che consentirà la messa in sicurezza del quartiere San Rocco e dell’area produttiva di Borgotaro, valore aggiunto prezioso in termini di lavoro e occupazione per l’intero territorio della val Taro”.

 

Un chilometro di nuova strada in località Cà Bruna per evitare l’isolamento di 20 famiglie

Nel 2020 la Regione ha programmato 11 interventi di sicurezza del territorio in comune di Borgo Val di Taro per 1,8 milioni di euro.

Tra quelli già conclusi, la nuova strada realizzata dal comune di Borgotaro in località Cà Bruna, con una spesa di 110 mila euro. Un collegamento da un chilometro che si è reso necessario per bypassare le criticità causate dalla frana della località Brunelli, ormai impossibile da contenere. L’intervento permette di evitare il rischio isolamento per la ventina di famiglie che vivono nelle località Cà Bruna, Marzocco, Le Piane e Colombara.

 

Cassa di espansione del Tarodine: 730 mila euro

Sono a uno stato di realizzazione del 30% i lavori per la cassa di espansione del torrente Tarodine che ha l’obiettivo di impedire al materiale solido di scendere a valle, eliminando i rischi di esondazione nel quartiere San Rocco e nella zona artigianale di Borgo Val di Taro.

Un intervento da 730 mila euro frutto dell’intesa sottoscritta a luglio tra l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile e il Comune, che ha dato il via al cantiere. L’accordo definisce il ruolo dei soggetti coinvolti e regola la realizzazione di queste opere completamente finanziate con le risorse statali previste dal Piano degli interventi urgenti – causati dagli episodi di maltempo che hanno colpito l’Emilia-Romagna tra il 2017 e il 2018 – e inseriti nella legge di stabilità 2019 dal Governo.

Le opere riguardano la pulizia e la raccolta del materiale inerte, oltre alla realizzazione di una soglia nell’alveo del torrente Tarodine, in località “Galoppina”, per rallentare il trasporto di materiali solidi verso valle, riducendo il rischio di esondazione nel tratto che attraversa Borgo Val di Taro.

Nel 2020, sempre sul Tarodine, si sono svolte opere di ripristino della sezione di deflusso del torrente con la movimentazione e asportazione di 6.000 metri cubi di materiale alluvionale a livello dell’attraversamento del centro di Borgo Val di Taro (49 mila euro).

Ora in onda:
________________