La forte campagna di sensibilizzazione portata avanti da tempo dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, con continui inviti a diffidare dagli estranei e chiamare il 112, sta portando importanti risultati sul piano preventivo. Nonostante ormai siano numerosi i casi sventati grazie alla forte sensibilizzazione esercitata in tutta la provincia, continuano ad imperversare le truffe portate avanti questa volta da falsi carabinieri che attraverso pretestuose telefonate, effettuate esclusivamente a persone anziane, in maniera convincente chiedono soldi e preziosi per pagare la cauzione a seguito del fermo di figli o nipoti, “arrestati” perché responsabili di inesistenti incidenti stradali.

Cinque i colpi sventati l’altro pomeriggio dalle potenziali vittime che hanno chiamato i carabinieri veri della stazione di Rubiera che di concerto con la squadra antitruffa appositamente istituita in seno al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno avviato le indagini per risalire ai truffatori. Nel mirino 5 anziani, due 80enni, una donna di 76 anni, un 65enne ed una 73enne, tutti abitanti a Rubiera che non sono caduti nel raggiro grazie al fatto che tutti, come consigliato da tempo dai Carabinieri, hanno chiamato il 112 evitando di consegnare nelle mani dei malviventi i loro risparmi e i preziosi posseduti.

Un fenomeno delittuoso quello delle truffe ai danni di anziani che pare non vuole arrestarsi nonostante gli impegni in campo preventivo che da tempo sta vedendo i Carabinieri reggiani portare avanti in maniera insistente una mirata attività informativa finalizzata alla prevenzione di queste truffe. Per questo motivo, dunque, i militari reggiani, fermo restando le risultanze investigative su questi casi, invitano gli anziani ad alzare il livello di guardia e continuare a chiamare il 112 allorquando ricevessero analoghe richieste da parte di falsi appartenenti all’Arma o di altri enti pubblici.

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