Anche il Comune di Modena, che in dicembre ha approvato una mozione sul tema, patrocina e sostiene, insieme a Unimore, la campagna “Free Patrik Zaki”, realizzata a Modena da “Amigdala”. Delle tre sagome create dall’artista Gianluca Costantini e collocate in luoghi simbolici della città per sensibilizzare sulla liberazione del ricercatore all’Università di Bologna detenuto in Egitto, una è installata in Rettorato e due sono collocate in sedi comunali. La prima è stata posta alla Biblioteca Delfini, mentre la seconda è in Municipio, dove il Consiglio ha chiesto all’Amministrazione con un ordine del giorno di sostenere anche a Modena la causa della liberazione di Patrick Zaki dalla sua carcerazione in Egitto, richiamando al rispetto dei diritti umani, come già in passato per la vicenda di Giulio Regeni.
“Come richiama il nostro Statuto – ricorda Fabio Poggi, presidente del Consiglio comunale – il Comune promuove la piena affermazione dei diritti inviolabili della persona, consolida ed estende i valori di giustizia, di libertà, di democrazia e di pace. Il nostro impegno quotidiano affinché questo avvenga nella nostra comunità non può tacere di fronte a quello che avviene nel mondo. Non solo – continua Poggi – perché i diritti e i valori che valgono per noi sono pieni solo se li riconosciamo a ogni persona, ma per dovere verso i nostri giovani e tutti quelli che accogliamo nella nostra città come Zaki è stato accolto a Bologna. Il nostro impegno per aiutarli a costruire il loro futuro passa anche attraverso queste azioni di denuncia e coerenza”.
Anche l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi ha partecipato alla presentazione dell’iniziativa lunedì 25 gennaio nel chiostro della Delfini. “Già nel 2020 – ha detto – avevamo manifestato per Zaki con l’Università, e continuiamo a far sentire insieme la nostra voce, a partire da questo luogo di cultura. Perché i luoghi della cultura sono anche spazi di impegno civile. E la cultura ha anche il ruolo di fare luce su situazioni buie e far prender coscienza, rompere il silenzio e svelare le ingiustizie, a difesa di libertà e diritti. Con una azione simbolica collettiva, Modena esprime vicinanza a Zaki, alla famiglia e alla comunità accademica, perché non si sentano soli”.