È terminato il ciclo vaccinale anti Covid-19 per anziani e ospiti delle Cra di Modena e già si stanno calendarizzando le vaccinazioni nei Centri diurni per anziani. Inoltre, si è sollecitata anche la Regione ad affrontare il tema della vaccinazione di un’utenza particolarmente fragile, quella delle strutture per disabili.
Lo ha fatto sapere il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rivolgendosi al Consiglio comunale, giovedì 11 febbraio, durante la consueta comunicazione sull’andamento dell’emergenza sanitaria, la ventesima da inizio pandemia.
Mentre ci si prepara all’avvio della vaccinazione della popolazione over 85enne, presso la Caserma Setti (prenotazioni dal 15 febbraio per i nati nel 1936 e negli anni precedenti) e procedono le somministrazioni a domicilio per i non autosufficienti e i care giver, il sindaco ha sottolineato che è stata completata nei tempi previsti la vaccinazione di ospiti e operatori delle Case residenze anziani del territorio comunale. Ciò è avvenuto anche grazie anche a un’intensa tre giorni in cui, pure grazie a Usca itineranti, sono state recuperate le somministrazioni a 193 persone che prima non avevano potuto essere vaccinate.
Attualmente è stata confermata una presenza residuale del virus in sole due Cra: la Vignolese e Villa Anna. Nei giorni scorsi è stata riscontrata, invece, la positività di diversi ospiti del Centro residenziale per disabili Mario Del Monte, che contribuisce a portare in primo piano la necessità di procedere alla vaccinazione di un’utenza “super fragile”, come ha definita il sindaco gli ospiti delle strutture per disabili, quale anche il Charitas.
A proposito di vaccini, per quanto riguarda la distribuzione per Aziende sanitarie e ospedaliere in riferimento alla popolazione a cui è destinato il vaccino, a Modena questo mese sono attese 53.020 dosi (di cui 30.420 Pfizer, 7.800 Moderna e 14.800 AstraZeneca). Sta proseguendo dunque, come nel resto del territorio, la prima fase dell’attuazione del Piano Vaccinale Nazionale, mentre già si delineano le categorie che saranno interessate dalla seconda fase, a partire dai soggetti estremamente vulnerabili indipendentemente dall’età, “perché – ha ribadito Muzzarelli – la priorità è giustamente tutelare i più deboli”.
Il sindaco ha quindi ringraziato “la famiglia Pavironica che ha deciso di restare a Bosco di Sotto per entrare in casa dei modenesi con le tecnologie” e ha insistito: “Lo ripeto ancora una volta, serve tanta responsabilità individuale e tanta consapevolezza; non esistono scorciatoie. Bisogna rispettare le regole ed i protocolli di sicurezza. L’Emilia-Romagna è rientrata in zona gialla da nemmeno due settimane e l’obiettivo per tutti è non fare passi indietro. Sappiamo che i parametri sono positivi, ma bastano pochi giorni in controtendenza per far scattare la zona arancione. Quindi – ha continuato – visto lo scenario in cui viviamo, ci vuole prudenza. Il mio appello ai modenesi non cambia: usiamo tanta responsabilità”.
E se da una parte continuano i controlli per il rispetto delle norme per contenere i contagi (nel mese di gennaio 1.149 persone e 163 esercizi commerciali controllati, 136 le sanzioni di cui 28 ad esercizi), dall’altra occorre prendere atto che “Tutti hanno tanta voglia di socialità e occasioni di incontro” e “il mondo della cultura è in grande sofferenza” e ha aggiunto: “Credo che sia giunto il tempo di dare qualche risposta di prospettiva alle imprese culturali e ai lavoratori per riaprire in sicurezza, pronti a programmare i prossimi mesi e poi servono, anche a questo settore, i ristori nazionali”. Senza dimenticare che “a breve il Governo deciderà se confermare dal 15 febbraio o posticipare la riapertura della mobilità tra le regioni”.
Per quanto riguarda la scuola, è troppo presto per sapere se la decisione di riaprire le superiori in presenza al 50 per cento ha avuto un impatto sulla curva dei contagi; pochi giorni fa, invece, sono stati forniti alcuni primi dati sul contagio in ambito scolastico: al primo febbraio sono stati eseguiti in provincia di Modena 16.201 tamponi molecolari a 13.413 studenti, 1.716 sono risultati positivi; su 2.788 tamponi al personale i positivi sono stati 329. Su 9.443 test rapidi, 8.455 sono stati fatti a studenti (391 i positivi) e 988 al personale (29 positivi). Il maggior numero di focolai si è registrato nella seconda metà di novembre.
Più in generale i casi Covid positivi registrati nella provincia di Modena dall’inizio dell’epidemia al 10 febbraio sono stati complessivamente 40.336 di cui 1.343 deceduti e 35.075 guariti; dei 3.918 che hanno la malattia in corso, 233 sono ricoverati e 3.685 in isolamento domiciliare. In quarantena (perché contatti stretti di Covid positivi o rientrati da aree a rischio) ci sono altre 2.967.