L’operazione nacque nell’ottobre dello scorso anno, quando le telecamere di video sorveglianza permisero agli agenti formiginesi di denunciare un primo prestanome, intestatario di un veicolo sul quale malviventi si diedero alla fuga a seguito di un tentativo di furto con destrezza a danni di una persona anziana, avvenuto con la tecnica così detta “dell’abbraccio” per sfilare un rolex.

Gli agenti hanno continuato le indagini per risalire alla possibile organizzazione criminale che ruota dietro a questo tipo di reati riuscendo ad identificare, fino ad ora, 6 prestanome proprietari o ex proprietari di un totale di 646 veicoli risultati a vario titolo ceduti a terze persone non identificate dedite sicuramente a reati di vario genere che vanno dai furti, alle rapine, ai sinistri simulati per ricevere risarcimenti non dovuti.

Sono stati così deferiti all’autorità giudiziaria 6 prestanome dei quali due privati cittadini, 1 officina già nota per reati di ricettazione e 3 concessionarie di vendita on line senza reale deposito e con sedi fittizie.

Dalle indagini è emerso che queste concessionarie, 5 con sede in Lombardia ed 1 anche in provincia di Modena, grazie alla partita Iva riuscivano ad intestarsi veicoli pagando i passaggi di proprietà solamente 45 euro, ed essere esentati così dalle imposte di immatricolazione, così detta IPT (euro 196 fino a 53 kw oltre ai quali si paga 4,57 euro per ogni kw in più), bolli e tassa di proprietà annuale. L’evasione di sola IPT è stata calcolata di circa 126 mila euro.

Si è quindi proceduto a carico dei prestanome per falso ideologico in atto pubblico, mediante induzione in errore del pubblico ufficiale, intestazione fittizia e truffa ai danni dello Stato.

Sono state inoltre condotte indagini a carico di agenzie pratiche auto che hanno curato i passaggi di proprietà e si è verificato che erano agenzie abitualmente utilizzate da questi prestanome, anche a carico loro si è quindi proceduto ad inviare informativa di reato per truffa a danni dello Stato.

Ma l’indagine è stata accurata e gli operatori hanno verificato anche se le persone denunciate fossero percettori di indennità erogate dall’Inps scoprendo due destinatari di reddito di cittadinanza, un privato e una concessionaria.

A carico di questi è scattata la denuncia per truffa ai danni dello Stato, falsa attestazione ed indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, ed è stata richiesta la restituzione di quanto percepito.

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