Prosegue il calo del numero di nuovi casi e della percentuale di positività, sebbene con percentuali di variazione più ridotte rispetto alle scorse settimane, e l’aumento del numero di persone esaminate. Costante, a partire dal picco del 22 marzo scorso, il calo del numero dei ricoverati giornalieri. Sono 235 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 3 maggio, negli ospedali modenesi.
ANDAMENTO GENERALE
Casi
Il totale di positivi segnalati a livello regionale, al 3 maggio (per il dato odierno si rimanda al bollettino regionale), per la provincia di Modena è di 63.375 (erano 62.531 lo scorso 27 aprile).
Al 3 maggio, in provincia di Modena sono accertati 3931 (erano 3974 il 28 aprile, -1,1%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 3696 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture, 235 ricoverati.
Ricoveri totali
Al 3 maggio sono 235 (erano 244 il 28 aprile, -3,7%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. In AOU da report regionale risultano ricoverati 140 pazienti covid positivi, 73 negli ospedali provinciali (Carpi, Mirandola, Vignola, Pavullo) e 22 all’Ospedale di Sassuolo Spa.
Persone in isolamento domiciliare
Al 3 maggio sono in isolamento 6.978 (erano 7.392 il 28 aprile, -5,6%) persone. In particolare:
– 3.696 (erano 3.730) persone covid positive. Dei positivi in isolamento domiciliare 27 sono accolti presso l’hotel Tiby e 25 pazienti sono ricoverati negli Ospedali di Comunità Covid a Fanano e Soliera. Dallo scorso mercoledì 28 aprile, i 15 posti dell’Ospedale di Comunità (OsCo) di Novi sono destinati esclusivamente a pazienti non affetti da Covid.
– 3.282 (erano 3.662) contatti stretti di casi accertati in isolamento.
Dal 21 dicembre all’Hotel Concordia di S. Possidonio non ci sono più ospiti Covid+.
Sul fronte delle USCA, nell’ultimo periodo di rilevazione (19 – 25 aprile 2021) le 12 Unità speciali di continuità assistenziale (di cui una pediatrica) attive in provincia hanno assistito 293 pazienti per un totale di 131 medici coinvolti.
Stima della popolazione non suscettibile di infezione
Sono considerate “non suscettibili” tutte le persone che hanno già avuto l’infezione (documentata da un tampone molecolare o da un esame sierologico), consapevoli che anche la scienza non ha ancora espresso chiaramente per quanto tempo rimane protetta una persona che ha già avuto covid (nell’arco dell’intera pandemia) e quelle che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Anche in questo caso nella consapevolezza che una sola dose offra una protezione solo parziale, e che comunque, anche dopo il completamento del ciclo vaccinale, occorre un lasso di tempo tra l’inoculazione e l’inizio di questa protezione.
Si tratta dunque di una stima di popolazione non suscettibile, utile a misurare l’avanzamento della campagna vaccinale integrandolo con i dati a disposizione sulla popolazione della provincia che è già stata colpita da covid. Allo stesso tempo tale stima è una valida conferma della necessità che si rispettino ancora puntualmente tutte le misure di prevenzione e protezione.
Al 29 aprile (ultimo dato disponibile), il 30,9% (era 28,6% il 22 aprile) della popolazione residente in provincia risulta non suscettibile di infezione, mentre il 69,1% risulta ancora suscettibile. Del totale dei non suscettibili, nella maggior parte dei casi la protezione deriva principalmente dall’aver avuto almeno una dose di vaccino (21,7%); nel 6,9% dei casi solo per aver avuto una diagnosi di infezione tramite tampone.
La percentuale di suscettibili decresce notevolmente all’aumentare della fascia di età, in relazione all’aumento della popolazione già vaccinata. Ad esempio, considerando come non suscettibili le persone con tampone PCR positivo o sierologia positiva o vaccinati, la stima di persone ancora suscettibili di infezione negli over 85 è del 16,8% (due dosi di vaccino, mentre è del 10,7% se si considerano anche coloro che hanno ricevuto una sola dose).
Questi dati confermano comunque la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza.