Nei giorni scorsi la locale Squadra Mobile ha rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino libico, A.N., classe 2000, senza fissa dimora, che è risultato essere l’autore di diverse rapine e furti con strappo commessi nell’arco del mese di luglio e agosto nell’ambito cittadino.

L’ultimo episodio risale al 2 agosto 2021 quando, intorno alle ore 08.00, una signora, italiana del ’50 in via Procaccini si imbatteva nel soggetto che, in sella ad una bicicletta Mobike, con una mano la spingeva per terra e con l’altra le strappava dal collo la catenina d’oro per poi darsi immediatamente alla fuga. Grazie alla descrizione fornita dalla vittima i poliziotti della Squadra Mobile si mettevano subito alla ricerca del soggetto, dando inizio ad un’articolata attività investigativa da cui emergeva che tale episodio era simile ad altri cinque episodi verificatisi nelle ultime settimane.

Il primo colpo risale all’8 luglio 2021, alle ore 07.30 circa, una signora, italiana del ’59, si trovava in via Felicori quando notava un cittadino straniero a bordo di una Mobike che improvvisamente l’afferrava bloccandola con entrambe le braccia mentre le strappava una delle due collane d’oro che indossava. L’azione veniva repentinamente interrotta dall’arrivo di un passante che metteva in fuga il malfattore, impedendogli di asportare anche l’altra collana.

Successivamente, l’11 luglio 2021 intorno alle ore 08.40, in via Cleto Tomba veniva consumata un’altra rapina, questa volta ai danni di un uomo italiano del ’58 che, uscendo col proprio cane dal portone di casa, veniva avvicinato all’interno del posteggio condominiale da un soggetto straniero in sella ad una Mobike che dapprima gli chiedeva alcune informazioni stradali e, successivamente lo aggrediva facendolo rovinare a terra per poi strappargli la collana d’oro e darsi alla fuga.

A pochi giorni di distanza, il 14 luglio 2021, in via San Donato un italiano del ’58 si trovava a passeggiare in compagnia della moglie quando veniva avvicinato da un soggetto nordafricano, in sella ad una Mobike, che con violenza tentava di strappargli la collanina in oro che indossava al collo. La vittima reagiva cercando di opporsi all’aggressione ma il rapinatore riusciva a sottrarre la medaglietta in oro attaccata alla collana e si dava alla fuga.

Un ulteriore evento criminoso risale al 25 luglio 2021, quando il proprietario di un bar sito in via Nicolò dell’Arca, cittadino cinese del ’68, mentre preparava i tavoli posti all’esternodell’esercizio pubblico, veniva avvicinato da un ragazzo straniero che gli strappava la catenina in oro dal collo, per poi tentare di darsi alla fuga a bordo di una bicicletta. La vittima si metteva all’inseguimento del reo, raggiungendolo a pochi metri di distanza e, all’esito di una colluttazione, riusciva a riprendersi la catenina che il malvivente aveva ancora in mano. In quel momento il rapinatore tentava anche di minacciare l’uomo con una forbice ma, alla vista di alcuni passanti che stavano sopraggiungendo, desisteva e si dava alla fuga.

La stessa dinamica si ripeteva anche nella prima mattinata del 30 luglio 2021 quando, intorno alle ore 08.15 circa, una ragazza, italiana del ’90 che stava percorrendo via Dossetti, notava sopraggiungere un individuo straniero a bordo di una bicicletta Mobike, che dapprima la superava epoi tornava indietro e le strappava la collana in oro e brillanti che aveva al collo per poi darsi alla fuga.

Alla luce degli elementi raccolti, alle dichiarazioni rese dalle vittime in sede di denuncia edai riscontri ottenuti dalla visione delle immagini di videosorveglianza, in data 2 agosto 2021, a distanza di poche ore dell’ennesimo colpo messo a segno dal rapinatore, gli operatori di Polizia lorintracciavano all’interno di un parco pubblico sito tra via Gobetti e via Fioravanti, dove lo trovavano in possesso di una Mobike e degli indumenti utilizzati in occasione dei precedenti episodi criminosi e lo sottoponevano, pertanto, a fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina e furto con strappo.

Nella giornata di ieri, all’esito della convalida, il reo veniva tradotto presso la locale casa circondariale in esecuzione della custodia cautelare.

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