Si sono rivelate due assi dell’informatica e del crimine: operando da altre province sono riuscite a entrare nel sistema informatico di un’azienda della bassa reggiana e mediante l’invio di mail apparentemente riconducibili al titolare dell’azienda hanno dato indicazioni di pagamento al personale dell’ufficio amministrazione.

In questo modo sono riuscite a dirottare una transazione di danaro pari a oltre 10.000 euro a un loro conto cercando di fare altrettanto per una seconda transazione più corposa ammontante a circa 40.000 euro. In quest’ultimo caso l’operazione non è andata a buon fine in quanto la banca dell’azienda presa di mira allertata dallo stesso personale dell’ufficio amministrazione dell’azienda correntista bloccava la transazione e rivolgendosi nel contempo ai carabinieri della stazione di Reggiolo formalizzando la denuncia.

Per questi motivi con l’accusa di concorso frode informatica i militari della stazione di Reggiolo, a cui l’impiegata dell’ufficio di amministrazione dell’azienda hackerata ha formalizzato la denuncia, con l’accusa di concorso in frode informatica hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una 39enne cubana residente a Roma e la complice identificata in una nigeriana 23enne residente nel cosentino.

Tutto ha avito origine quando personale dell’ufficio amministrazione dell’azienda reggiana alla fine dello scorso mese di giugno riceveva una mail ricondotta all’amministratore dell’azienda che dava indicazioni per effettuare un pagamento a mezzo bonifico su un determinato conto per un importo di oltre 10.000 euro. A distanza di qualche ora analoga mail veniva nuovamente inviata per un ulteriore pagamento più cospicuo pari a circa 40.000.

In questo caso però l’impiegata subito dopo aver dato la disposizione effettuava alcune verifiche accertando che la mail non le era stata inviata dall’amministratore per cui tramite la banca riusciva a bloccare il bonifico. Materializzato di essere vittima di una frode informatica, l’impiegata si è rivolta ai carabinieri della stazione di Reggiolo formalizzando la denuncia. Le indagini dei militari, grazie a mirati accertamenti bancari consentivano di indirizzare le attenzioni investigative nei confronti delle odierne indagate, una peraltro gravata da specifici precedenti di polizia concernenti frodi informatiche compiute con l’identico modus operandi.

A loro carico i carabinieri della stazione di via Reggiolo son riusciti ad acquisire elementi di responsabilità in ordine alla frode informatica subita dall’azienda  reggiano, circostanza per cui sono state denunciate.

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