In occasione delle esequie di Stato per la morte del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, venerdì 14 gennaio nel Municipio di Modena, così come in tutti gli edifici pubblici, le bandiere nazionale ed europea saranno a mezz’asta in segno di lutto.
Il lutto nazionale per la scomparsa di Sassoli è stato deliberato dal Consiglio dei ministri.

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nei giorni scorsi aveva ricordato, in un messaggio di cordoglio, il suo impegno appassionato per dare concretezza ai valori di democrazia, libertà, uguaglianza e dignità dei cittadini europei che hanno sempre rappresentato il punto di riferimento principale della sua azione politica e della sua attività nelle istituzioni.
“David Sassoli – aveva commentato il sindaco – è stato uno dei principali artefici di questa stagione di protagonismo dell’Unione europea nella risposta alle conseguenze della pandemia, con una visione strategica di sviluppo e un ruolo sempre più forte per il Parlamento, l’unica delle istituzioni europee, come ricordava spesso, eletta direttamente dai cittadini”.

Mentre oggi, la seduta del Consiglio comunale di Modena si è aperta con un minuto di silenzio in onore di David Sassoli. Per questo motivo, la bandiera dell’Unione europea collocata nella sala consiliare è stata listata a lutto.

A nome dell’Assemblea, il presidente Fabio Poggi ha ricordato Sassoli: “La statura dell’uomo e la cifra del politico sono date nel modo più vero e sincero – ha affermato – dall’emozione e dalle reazioni destate dalla sua scomparsa tra i cittadini”. Poggi, quindi, ne ha sottolineato il modo di intendere la politica: “David sosteneva la politica che non deve essere soltanto lo specchio di quello che ci preoccupa ma che deve costituire il nostro abito rispetto a un mondo che ha bisogno di noi”.

Dopo aver ricordato le radici modenesi di Sassoli, infine, il presidente del Consiglio ha sottolineato l’azione del presidente scomparso per un’Europa sempre più vicina alle comunità e ai territori: “Spiegava che la forza dell’Unione europea sta nel dialogo, non nella guerra, e nel ruolo del Parlamento che non può prescindere dal sostegno dei cittadini, verso cui le istituzioni comunitarie devono rivolgersi in maniera aperta e trasparente”.

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