«L’aumento dei costi di energia elettrica e gas è una doppia batosta per i consumatori che, oltre alle bollette più “salate”, devono subire i rincari dei generi essenziali, dal latte al pane, dalla pasta allo zucchero».

Lo sottolinea Adiconsum Emilia Centrale (associazione consumatori della Cisl), subissata in questi giorni da richieste di assistenza e consulenza da parte di cittadini e famiglie modenesi alle prese con un’impennata generale dei prezzi.

«Per quanto apprezzabile, il ricorso a un nuovo stanziamento di risorse da parte del Governo per alleviare il caro bollette conferma quanto da noi sostenuto da tempo, e cioè che il problema non si risolve con interventi-tampone – dichiara Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Emilia Centrale – La mancanza di una strategia energetica nazionale rischia di far crescere il numero dei cittadini in povertà energetica. È ora che la politica affronti la questione una volta per tutte».

L’associazione consumatori della Cisl chiede l’alleggerimento della bolletta eliminando le accise e tutte le voci non pertinenti ai consumi energetici; il trasferimento di alcuni oneri generali di sistema sulla fiscalità generale; il contenimento dell’Iva e della tassazione; l’aumento del bonus sociale e del tetto Isee per accedervi; l’adozione di interventi per assicurare apparecchiature più efficienti per i disagiati economicamente; la creazione di un fondo sociale per i consumatori vulnerabili; un albo dei venditori per il mercato libero con accesso consentito solo dietro garanzie fidejussorie.

«L’altra faccia del problema è che il “caro bollette” incide fortemente sul carrello della spesa delle famiglie – continua Cangini – È chiaro che se per produrre le aziende spendono di più a causa dei rincari di luce e gas, salgono i prezzi sugli scaffali. Lo stiamo constatando amaramente in tutti i punti vendita, sia della grande che della media e piccola distribuzione.

È vero che l’aumento dei prezzi di certi prodotti, per esempio la pasta, ha anche altre ragioni, ma al consumatore le spiegazioni interessano fino a un certo punto.

L’impennata generalizzata dei prezzi, cui non corrisponde l’adeguamento di salari e stipendi, è una conseguenza della pandemia alla quale forse non eravamo preparati.

Per questo – conclude Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Emilia Centrale – ci appelliamo a tutte le istituzioni locali e nazionali affinché si facciano carico di un problema che mette a rischio la coesione sociale, anche a Modena».

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