Si è tenuta nella sera di martedì 22 febbraio, nel comprensorio del Monte Cimone, l’esercitazione di intervento notturno congiunto tra la base dell’elisoccorso di Bologna ed il soccorso alpino della Regione Emilia Romagna. Alla base della sicurezza di tutti gli interventi resta come sempre la formazione che passa attraverso esercitazioni e simulazioni svolte da professionisti.
In questa occasione, ad essere testata per la prima volta, è stata la procedura condivisa tra il 118 ed il Soccorso Alpino della regione Emilia Romagna che prevede il trasporto di soccorritori con l’elicottero della base 118 di Bologna, in aree limitrofe a zone impervie, simulando un intervento notturno.
Ciascuna operazione di recupero in sicurezza in appennino è infatti resa possibile da una forte integrazione tra 118 e SAER, permettendo la condivisione di competenze e tecniche comuni per consentire il trasporto di equipe di soccorritori il più vicino possibile all’ evento.
“Una spedizione notturna che testimonia ancora una volta la collaborazione tra enti, nonché un ulteriore passo avanti nello sviluppo dell’operatività dell’elisoccorso di Bologna grazie alle metodiche di volo NVG (night vision googles) in modalità notturna – spiega Cristian Lupi, responsabile Elisoccorso dell’Ausl di Bologna. In attesa di poter effettuare anche manovre di recupero in ogni tipo di ambiente, in ogni momento della giornata, grazie all’introduzione del verricello, ad oggi non ancora disponibile”.
“Anno dopo anno, l’evoluzione dell’elisoccorso non si è mai arrestata – precisa Andrea Franceschini, coordinatore operativo dell’elisoccorso di Bologna. Una continua crescita, resa possibile dal costante sviluppo della rete di emergenza regionale, supportata dalle competenze organizzative e sanitarie dell’equipe di professionisti a bordo del mezzo di soccorso, tanto quanto dall’innovazione tecnologica”.
“Un ringraziamento particolare va a tutta l’equipe che ha dimostrato un’ottima sinergia, collaudata da tempo con il 118” – conclude Nicholas Barattini, Capostazione Monte Cimone SAER. La complessità dell’intervento del Soccorso alpino è stata favorita dalle condizioni meteo e della neve, data la complessità e l’attenzione da prestare durante la calata del soggetto infortunato lungo la parete Nord del Cimone fino al Lamaccione, sede dell’imbarco in elicottero. Tutte le operazioni si sono svolte nella massima sicurezza anche in virtù della preparazione tecnica degli operatori CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico) sbarcati in quota a circa 2000 m.
Primo in Italia ad essere completamente gestito e integrato nel SSN, l’elisoccorso di Bologna, che a giugno scorso ha festeggiato 35 anni, è stato infatti antesignano di un modello, replicato solo in un secondo momento dall’intero sistema sanitario di emergenza. Vanta diversi primati nazionali, tra i quali: primo elisoccorso ad applicare la tecnica REBOA per il controllo delle emorragie critiche, primo elisoccorso con Grosseto a prevedere il trasporto a bordo del sangue per effettuare trasfusioni pre-ospedaliere. Il principale punto di forza dell’elisoccorso di Bologna consiste nello stretto legame con il trauma center dell’Ospedale Maggiore, HUB regionale per il trattamento dei pazienti traumatizzati.