La storia di Lea Garofalo e di sua figlia Denise, ma anche quelle di Simonetta Lamberti, Renata Fonte, Susanna Cavalli, Marcella Di Levrano, Francesca Morvillo, Emanuela Loi, Rita Atrià, Lia Pipitone, Ilaria Alpi, Maria Chindamo e Maria Concetta Cacciola. Sono le donne, vittime delle mafie, le cui 12 tragiche vicende sono al centro della seduta di giovedì 24 marzo del Consiglio comunale di Modena. I lavori sono convocati nell’aula consiliare, come di consueto nel rispetto delle disposizioni sanitarie contro la diffusione del Coronavirus, ma con la possibilità per i consiglieri di partecipare alle attività anche da remoto, collegandosi in teleconferenza. I cittadini possono seguire in diretta streaming la seduta connettendosi al sito istituzionale dell’ente (www.comune.modena.it/il-governo-della-citta).

La seduta inizia con l’appello, alle 15, a cui fa seguito l’iniziativa intitolata “Donne vittime di mafia: Lea Garofalo, Denise e altre undici storie”, con la partecipazione di Enza Rando, vicepresidente di Libera. L’appuntamento rientra nel programma di eventi e approfondimenti con cui il Comune, in collaborazione con Libera, Avviso pubblico e il Centro studi e documentazione sulla legalità di Unimore, celebra in questi giorni la 27esima edizione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che è caduta il 21 marzo, giornata in cui, in tutta Italia, si sono letti i nomi delle vittime.

I lavori proseguono con la votazione di una delibera incentrata sulle risorse finanziarie relative al 2022 per i nove gruppi consiliari che compongono il Consiglio. Quindi nel programma della seduta c’è la discussione di sei ordini del giorno, a partire da quello, presentato da Lega Modena, sul ripristino, non solo estetico e conservativo, ma anche funzionale, della fontana della “Fanciullina con canestro di frutta” al mercato Albinelli. Le altre mozioni riguardano il sostegno al trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica), la tutela del bosco di via Lazio e la progettazione del relativo “corridoio verde” (Movimento 5 stelle), i risultati della campagna di promozione turistica “È tempo di Modena” e la ripresa delle presenze di visitatori stranieri in città (Pd); la tutela del sito Unesco di Modena (M5s, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi, Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia); il nuovo polo logistico di Conad (Pd e Modena civica).

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