Anche l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia il 24 marzo celebra la Giornata Mondiale contro la Tubercolosi (TB), per sensibilizzare la popolazione sull’impatto di questa malattia nel mondo e sull’importanza di intensificare gli sforzi di prevenzione e controllo. Il World Tuberculosis Day ricorre ogni anno nello stesso giorno in cui, nel 1882, Robert Koch ha annunciato la scoperta del batterio responsabile di questa malattia.
L’Italia è definita dall’OMS un Paese “a bassa endemia”, poiché si registrano meno di 10 casi di malattia ogni 100.000 abitanti. La Regione Emilia-Romagna ha intrapreso numerose iniziative, attivando fin dal 1996, un sistema di sorveglianza e controllo della malattia tubercolare che ha permesso di raggiungere risultati significativi. Da diversi anni anche la nostra azienda, con l’istituzione del Gruppo Provinciale per la Sorveglianza e il Controllo della Tubercolosi, ha implementato il sistema di sorveglianza per migliorare il controllo di questa malattia, attivando una rete integrata di servizi ospedalieri e territoriali per la gestione dei pazienti e dei loro contatti. L’obiettivo ultimo è quello di aumentare l’accessibilità alla diagnosi e al trattamento, ma anche il controllo della sua diffusione con importanti ricadute in termini di sanità pubblica. L’importanza data all’attività di questo “dispensario funzionale” è tale al punto che anche in questi due anni di pandemia COVID-19, gli operatori coinvolti hanno continuato a lavorare, mantenendo viva la rete.
Nel biennio 2020-2021, a Reggio Emilia e provincia sono stati diagnosticati 71 casi di Tubercolosi: prevalentemente si tratta di forme polmonari e la diagnosi ha interessato soprattutto soggetti appartenenti a categorie clinicamente e socialmente “fragili”. L’attività di diagnosi e trattamento dei casi di malattia da parte degli specialisti ospedalieri pneumologi, infettivologi e pediatri conta oltre 400 visite specialistiche all’anno. A queste prestazioni si affiancano quelle di trattamento dell’infezione tubercolare latente (che permette di eliminare l’infezione in fase non contagiosa ed evitare che evolva in malattia) e di prevenzione e sorveglianza delle manifestazioni cliniche nei soggetti sani a stretto contatto con i malati portata avanti dagli operatori dei Servizi territoriali di Igiene e Sanità Pubblica, Pediatria di Comunità e Centro Salute Famiglia Straniera. Solo lo scorso anno sono stati effettuati 745 test mantoux di screening e 510 interviste a contatti a rischio.
Il tema scelto per la campagna della Giornata mondiale della Tubercolosi di quest’anno è “Invest to End TB. Save Lives”. Gli sforzi globali fatti finora per combattere la malattia sono stati messi a dura prova da questi due anni di pandemia COVID-19. Infatti, per la prima volta da oltre un decennio, nel 2020 sono aumentati i decessi per tubercolosi nel mondo e si è ridotto il numero di persone che hanno avuto accesso alle cure specifiche. “Invest to End TB. Save Lives” trasmette l’urgente necessità di investire risorse finanziare per intensificare la lotta contro la tubercolosi e raggiungere l’impegno preso dall’ONU di porre fine all’epidemia di tubercolosi entro il 2030. È quindi necessario, a livello nazionale e internazionale, aumentare gli investimenti nella ricerca per sviluppare nuovi vaccini e strumenti diagnostici più performanti, ma anche per aggiornare la formazione dei sanitari e per proporre azioni di sostegno, nel contesto della cooperazione internazionale, nei Paesi ad alta endemia.
Il World Tuberculosis Day è un’opportunità per concentrare l’attenzione sulle persone colpite da questa malattia e per garantire azioni finalizzate ad un accesso equo alla prevenzione e all’assistenza per tutta la popolazione suscettibile.