Si è chiusa a 108,5 euro a tonnellata la lunghissima trattativa sul prezzo del pomodoro da industria per la campagna Nord Italia 2022, con la firma stamane a Parma dell’accordo quadro tra Op (organizzazioni dei produttori) e Industria.

«C’è soddisfazione per il patto raggiunto ma non entusiasmo», è il commento a freddo del presidente dei produttori di pomodoro di Confagricoltura Emilia Romagna, Giovanni Lambertini, che non nasconde la preoccupazione per le bizzarrie del clima, su tutte la grave siccità che attanaglia il territorio e che renderà oltremodo complicata la campagna estiva, con l’incognita della scarsa disponibilità d’acqua.

«Pesa – aggiunge Lambertini – la perdita di superfici investite nel bacino del centro Nord, intorno al – 15-20%, dovuta all’estenuante braccio di ferro (oltre due mesi) tra agricoltori e imprese di trasformazione che ha via via allontanato molti produttori portandoli a optare per una coltura alternativa».

Esprime un giudizio positivo il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini: «I produttori portano a casa un buon risultato che in un momento così difficile vale doppio. Speriamo di riuscire a coprire i costi di produzione. Il contesto internazionale ci pone di fronte ad uno scenario drammatico. Ogni giorno che passa si alza sempre di più l’asticella delle spese aziendali a causa del boom dei prezzi dell’energia, del gasolio, dei fertilizzanti e di tutte le materie prime in generale».

 

 

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