Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha incontrato questa mattina la vicepresidente della Repubblica di Bulgaria, Iliana Iotova.

Nella delegazione bulgara, ricevuta in Sala Giunta, anche l’ambasciatore di Bulgaria in Italia, Todor Stoyanov, il console onorario in Emilia-Romagna, Franco Castellini, la capo di gabinetto della vicepresidente, Nadya Mladenova.

Diverse le tematiche affrontate, a partire dalla volontà condivisa di avviare collaborazioni istituzionali stabili fra Emilia-Romagna e Bulgaria che portino alla realizzazione di progetti concreti in tutti i settori, in particolare in campo economico e culturale. Su questo si cimenteranno da subito l’Ambasciata bulgara e il console in Emilia-Romagna insieme agli uffici regionali, con anche il coinvolgimento del Governo.

La vicepresidente Iotova ha poi ringraziato per gli ottimi rapporti con la comunità bulgara in Emilia-Romagna, circa 6mila residenti in regione, così come il console onorario Castellini ha sottolineato la disponibilità dimostrata dal servizio sanitario regionale nei mesi della pandemia ogni volta si sia reso necessario fornire informazioni e assistenza agli stessi cittadini bulgari.

Ci si è quindi soffermati sull’attualità e lo scenario internazionale, caratterizzato dalla graduale uscita dall’emergenza sanitaria, seppure il Covid non siano ancora stato del tutto debellato, e dall’avvio della drammatica guerra in Ucraina, con temi da affrontare ormai comuni a tutti i Paesi e le comunità: dalla doverosa assistenza ai profughi in fuga dal conflitto all’aumento dei prezzi delle materie prime e delle forniture energetiche, rincari che pesano su famiglie e imprese.

Bonaccini e Iotova hanno convenuto sul fatto che debbano tacere le armi a favore della pace, che l’Unione europea debba continuare ad avere una posizione comune e avere un ruolo forte anche sul fronte energetico, così come successo per la pandemia, con un piano straordinario e con l’acquisto del gas a un prezzo calmierato, fissato a livello continentale.

L’integrazione, da garantire attraverso il lavoro e l’istruzione per i minori, è poi la fase successiva dell’accoglienza ai profughi ucraini, in gran parte donne e bambini, sulla quale sono impegnate sia l’Emilia-Romagna sia la Bulgaria.

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