Dalla scorsa estate si è registrato un incremento costante e significativo di arrivi di minori stranieri non accompagnati sul territorio comunale modenese che non pare rallentare. Da luglio 2021 ad aprile di quest’anno ne sono arrivati oltre 220, soprattutto tunisini, albanesi e pachistani, che sono andati ad aggiungersi a quelli già in carico ai Servizi sociali.
Per segnalare la “situazione non più sostenibile”, già nei mesi scorsi il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli aveva inviato comunicazioni alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese, la quale, rispondendo, ha rassicurato sulle misure in atto per potenziare il sistema dell’accoglienza, in particolare della rete Sai.
Oggi i minori collocati in comunità a carico del Comune di Modena sono quasi 190 (per anni non avevano superato il centinaio) a fronte di 60 posti Sai. Quindi il tema non solo resta di forte attualità, ma assume connotazioni ancora più allarmanti tanto da indurre il sindaco a chiedere l’interessamento urgente della ministra.
“La collaborazione con Prefettura, Questura e altre Istituzioni è positiva e consolidata, ma a fronte di numeri così rilevanti diventa impossibile per i nostri Uffici sostenere gli adempimenti necessari per rispettare gli obblighi di legge per i Comuni”, scrive Gian Carlo Muzzarelli, martedì 26 aprile, in una nuova lettera indirizzata alla ministra e al Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero, la commissaria per le procedure per l’assistenza nei confronti dei msna, Francesca Ferrandino.
Il sindaco parla di “fortissima criticità” e di “una situazione sempre meno sostenibile per le possibilità economiche ed organizzative di una singola amministrazione comunale” e rimarca “la necessità di un maggiore sforzo da parte di tutti i soggetti istituzionali, in un’ottica di piena corresponsabilità tra livelli locali e nazionali”.
Muzzarelli chiede innanzitutto di “ripristinare e assicurare una corretta filiera del sistema di accoglienza dei minori che prevede la gestione a livello governativo con una ripartizione più equa degli arrivi su tutto il territorio nazionale”, ma anche di “assicurare le risorse necessarie per garantire i corretti servizi e le necessarie coperture di bilancio”.
Nel 2021 il Comune di Modena ha infatti speso per i minori stranieri non accompagnati oltre 3 milioni e 300mila euro a fronte di un contributo ministeriale di poco più della metà (circa 1 milione e 655mila) che copre quindi solo il 50 per cento dei costi sostenuti. E per il 2022 si stima che, pur essendo previsto il finanziamento di 60 posti Sai per minori e quindi un maggiore rimborso, l’onere a carico esclusivo del bilancio comunale resterà di almeno 1 milione e 300mila euro.
Accanto alle criticità economiche dovute a costi di cui dovrebbe farsi carico lo Stato e che ricadono invece sui cittadini, sono evidenti anche le difficoltà dei Servizi Sociali nel gestire un crescente numero di minori non accompagnati: dall’inizio dell’anno ne sono già arrivati 63, prevalentemente da Marocco e Tunisia. Contemporaneamente gli stessi Servizi si trovano a gestire la prima accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Senza contare l’emergere di situazioni personali e dinamiche sempre più problematiche legate a vulnerabilità sanitarie e comportamentali, ma anche agli interessi delle reti criminali nei confronti di minori da sfruttare come manodopera per attività illegali.
Desta preoccupazione anche il fatto che si sta abbassando l’età dei minori stranieri non accompagnati in arrivo e si registrano episodi, già segnalati all’Autorità giudiziaria, legati alla presenza sul territorio nazionale di adulti di riferimento dei minori che si rendono però indisponibili a prenderli in carico.
Criticità ed episodi dettagliatamente descritti dal sindaco Muzzarelli, alla luce dei quali si chiedono “urgenti valutazioni e nuovi interventi da parte del Ministero e del Governo”.