Presso la Procura Generale di Bologna, è stato sottoscritto un memorandum operativo per
rafforzare ulteriormente la stretta sinergia tra l’Autorità Giudiziaria e il Corpo della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso.
L’importante iniziativa, promossa dal Procuratore Generale – Dott.ssa Lucia Musti e dal Comandante Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza – Generale di Divisione Ivano Maccani, si prefigge l’obiettivo di assicurare, nella delicata fase dell’esecuzione penale, la più ampia efficacia e incisività ai provvedimenti di ablazione patrimoniale definitiva.
La confisca in sede esecutiva penale rappresenta l’ultimo dei passaggi della procedura di aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati. Portare a compimento tale fase in maniera sistematica, celere e incisiva assume una rilevanza fondamentale, dal momento che consente di scongiurare – o, quantomeno, ridurre al minimo – il rischio che, a fronte di sentenze di condanna, eventuali provvedimenti ablatori possano rivelarsi inefficaci a causa della fraudolenta dissipazione, nel frattempo, degli ingenti patrimoni di provenienza illecita da sottrarre alle associazioni criminali per farli confluire nelle casse erariali.
Con la sottoscrizione del protocollo, inoltre, è stato istituito un tavolo tecnico di confronto di cui faranno parte Magistrati della Procura Generale di Bologna e ufficiali del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, nel cui ambito sarà effettuato uno screening dei soggetti che potrebbero essere destinatari, in sede esecutiva, di mirati accertamenti economico-patrimoniali prodromici all’attuazione dei provvedimenti di
confisca. È altresì previsto lo sviluppo congiunto di analisi preordinate all’individuazione di eventuali casi da sottoporre a indagini penali ovvero a misure di prevenzione patrimoniale.
Al tavolo tecnico, che si riunirà con cadenza periodica, parteciperanno il Procuratore Generale, l’Avvocato Generale e alcuni Sostituti Procuratori Generali addetti alle esecuzioni penali della Procura Generale della Repubblica di Bologna, unitamente al Comandante e a Ufficiali del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna.
L’intesa prevede l’esecuzione di analisi tecnico-giuridiche e accertamenti economico-finanziari diretti a intercettare – nei confronti di soggetti destinatari di sentenze di condanna passate in giudicato o, comunque, di provvedimenti emessi dal giudice dell’esecuzione – ipotesi di confisca non ancora disposta, disposta ma non ancora eseguita ovvero eseguita parzialmente.
Per tale finalità, la Guardia di Finanza si avvarrà, come di consueto, delle numerose banche dati di cui dispone, sfruttando le potenzialità offerte dalla neo realizzata Dorsale Informatica, un applicativo all’avanguardia in grado di incrociare, in maniera automatizzata e ricorrendo a un ridotto numero di interrogazioni al terminale, le risultanze contenute nei diversi data base di informatica investigativa.
In tal modo, anche nelle ipotesi di azioni illecite dirette all’occultamento o alla dissipazione patrimoniale, potranno essere assicurate all’Erario disponibilità finanziarie oltreché beni mobili e immobili attraverso provvedimenti di confisca “diretta” (vale a dire dei patrimoni che sono serviti o che sono stati destinati alla commissione di reati, ovvero che ne rappresentano il prezzo, il prodotto o il profitto), “per equivalente” (consistente nella confisca di una somma di denaro di valore corrispondente ai beni o alle altre utilità di provenienza illecita, non aggredibili in via diretta) o “per sproporzione” (ossia di denaro, beni e altre utilità di cui il condannato non sia in grado di giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona, ne risulti essere il titolare o averne comunque la disponibilità).
Con la stipula del protocollo, si aggiunge un ulteriore, determinante tassello nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, anche di stampo mafioso, peraltro in concomitanza con la ricorrenza del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, dove persero la vita i Giudici Falcone e Borsellino, tra i primi, come noto, ad aver intuito l’importanza, l’ineludibilità e l’incisività degli accertamenti bancari ed economico-patrimoniali
nell’azione di contrasto alle organizzazioni criminali.
Relativamente alle finalità sottese alla stipula del protocollo, sottoscritto il 26 maggio tra la Procura Generale di Bologna e il Comando Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza, il Generale Maccani ha rimarcato come “la semplice repressione delle responsabilità penali personali non sia sufficiente ad eliminare la pericolosità criminale delle organizzazioni. Con le riserve di capitale riescono a rimpiazzare con altri uomini quelli arrestati e a ricostruire la filiera dei traffici illeciti. Il profitto, il denaro è la ragione d’essere della criminalità organizzata; portarglielo via è la soluzione, la nostra missione. L’intesa di oggi consentirà di monitorare le sentenze definitive per i reati che prevedono obbligatoriamente la confisca diretta, per equivalente o per sproporzione, con l’obiettivo di recuperare beni mobili ed immobili oggetto di quelle non eseguite nei fatti.
Il tavolo tecnico di confronto tra Procura Generale della Repubblica e Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna permetterà, infatti, di individuare le più opportune modalità per recuperare patrimoni illecitamente acquisiti e non ancora aggrediti. In tale ottica saranno preziose le banche dati in dotazione al Corpo. Tramite le stesse sarà infatti possibile definire la reale situazione patrimoniale riconducibile alle persone condannate”.