In relazione all’indagine in corso sui tagli boschivi nell’alto ramisetano del 2018, interviene il Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, Tiziano Borghi:

“Vorremmo precisare che il procedimento amministrativo che ha portato all’autorizzazione al taglio e al successivo reimpianto boschivo ora oggetto di indagini, avvenne a seguito di procedure espletate attraverso atti Dirigenziali: nessun Assessore dell’Unione o tantomeno il Presidente all’epoca dei fatti sono stati destinatari di avvisi di garanzia, tantomeno risultano indagati o inquisiti. Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura che chiarirà i contorni di quanto avvenuto, ed in particolare le motivazioni per le quali non è stato messo in atto il previsto rimboschimento nel periodo successivo al taglio. Per quanto riguarda i dipendenti degli Enti pubblici coinvolti nell’inchiesta, abbiamo la ferma convinzione che abbiano sempre agito in buona fede e attendiamo che anche questo aspetto venga chiarito dalle indagini”.

 

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