Venerdì 17 giugno 2022 alle ore 18.00 presso la Sala Renata Bergonzoni, alla Casa delle Donne di Modena (Str. Vaciglio nord, 6) è previsto lo spettacolo Oh quante belle figlie Madama Dorè. Giochi, passatempi, balli, musiche, scuola, lavoro, amicizie, racconti della vita di città e di campagna in una mise en espace. In prima persona femminile.

Una messa in scena semi-seria per la regia di Donatella Allegro che, in un’alternanza a due voci con gli attori Donatella Allegro e Simone Francia, riproporrà sul palco quadri di vita quotidiana fra città e provincia, tratti soprattutto da testimonianze, racconti e interviste delle ospiti di una dozzina di Residenze e spazi anziani cittadini, raccolti tra settembre 2021 e gennaio 2022, per un totale di cento testimonianze femminili.

Fra loro la storia di Gina Muzzani, che col marito ‘Tonino’ gestiva la Salumeria di Via Gallucci in angolo con Via Masoni, che ha deliziato tanti modenesi con i suoi bensoni, tortelli e tortellini. O ancora di Armida Meneghini, una vita fra i motori del Tridente e la passione per la musica che ha trasmesso al figlio Gianni: lo storico bassista dei Nomadi. O lei, Mafalda Pagliani, la staffetta ‘Ambra’ premiata con una medaglia per aver partecipato alla Resistenza nel 2021, che nascondeva fucili e munizioni nel bucato ritirato dall’Accademia e preparatole dal cognato infiltrato.  O Anna Maria Lami che, sul finire degli anni ’80, ricevette il riconoscimento dei 30 anni di commercio per la gestione dello storico negozio ‘ Lo Stivale Verde’ di cui era titolare con il marito Fiondo, tifoso del Modena calcio e assiduo frequentatore della Corale Rossini.

Dai piccoli giochi da cortile fino alle musiche delle balere, dalle bambole fatte in casa ai giornalini, e poi scherzi, canzoni, balli, giochi, passatempi, ma anche scuola, lavoro, relazioni e amicizie in una Modena passata che richiama il presente, riscritta, sulla scia dei ricordi, in uno spettacolo emozionante e divertente che corre sul filo della tenerezza e dell’ironia.

La serata, aperta a tutta la cittadinanza, con ingresso libero e gratuito, inizierà con i saluti di Paolo Cavicchioli, presidente Fondazione di Modena; Roberta Pinelli, assessora Politiche sociali del Comune di Modena; Vittorina Maestroni, presidente Centro documentazione donna.

Il progetto In prima persona femminile – afferma Roberta Pinelli assessora a Politiche sociali, Accoglienza e integrazione, Agenzia casa del Comune di Modena – ha più di una valenza da sottolineare. La prima è relativa alla conservazione della memoria delle donne, che ha una propria peculiarità e al tempo stesso è anche memoria collettiva della nostra storia. La seconda, che mi preme evidenziare, è che oggi, in un mondo che sembra avere fra i valori primari la giovinezza, dar voce agli anziani, anzi alle donne anziane, acquista una funzione di ricucitura tra le generazioni, perché l’esperienza di chi ci ha preceduto non può e non deve andare dispersa e concorre alla formazione dell’identità delle donne di oggi e di domani”.

L’iniziativa restituisce il percorso partecipativo La tua storia, per la Storia di raccolta di scritture autobiografiche realizzato nell’ambito del progetto In prima persona femminile: diari, memorie, epistolari tra soggettività̀ e storia promosso dal Centro documentazione donna, con il sostegno della Fondazione di Modena e il patrocinio del Comune di Modena. Le testimonianze messe in scena provengono principalmente dal laboratorio “Come ci divertivamo: la scuola, le amicizie, i giochi, i passatempi, le estati, il tempo libero” realizzato dalle Residenze, Semiresidenze e Spazi Anziani del Comune di Modena.

Hanno aderito: Casa Residenza Anziani Guicciardini; Casa Residenza Anziani Ramazzini; Casa Residenza Anziani San Giovanni Bosco; Casa Residenza Anziani IX Gennaio; Casa Residenza Anziani Villa Parco; Casa Residenza Anziani Villa Regina; Casa Residenza Anziani Vignolese; Centro Diurno San Geminiano; Casa Residenza Anziani e Centro Diurno Cialdini; Case Residenze Anziani Ducale 2 e 3; Spazio Anziani Madonna Pellegrina; Spazio Anziani Pergolesi.

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