Contrasto alle nuove povertà, sostenibilità ambientale, protagonismo giovanile, inclusione sociale e valorizzazione del patrimonio culturale, agroalimentare e paesaggistico del territorio. Sono questi gli ambiti di co-progettazione del percorso avviato lo scorso marzo dal Comune di Vignola con gli enti del Terzo settore del territorio, grazie al coordinamento del Centro Servizi Volontariato, per la rigenerazione urbana dell’ex Macello di Vignola, sulla base dell’innovativo progetto “Il Cortile sul fiume”.
I primi esiti del percorso sono stati presentati il pomeriggio di martedì 21 giugno alla cittadinanza in un incontro pubblico dedicato. 138 ore di attività, con ampio spazio dedicato alla formazione; 11 enti del terzo settore coinvolti per un totale di 21 volontari; obiettivo principale: pensare azioni e progetti per la comunità di innovazione sociale e attivare collaborazioni tra soggetti diversi rispetto agli ambiti individuati.
Il progetto di rigenerazione urbana prevede una riqualificazione architettonica ma anche un riuso con nuove funzioni collettive e sociali di questa struttura dei primi del ‘900 che si trova nei pressi dell’area fluviale. I nuovi spazi recuperati saranno infatti resi vivi dalle attività realizzate da associazioni di volontariato ed enti del Terzo settore e da Asp Terre di Castelli, partner del progetto, in modo da consentire la realizzazione di progetti negli ambiti individuati.
Dal percorso, che proseguirà anche in estate fino alla presentazione, a settembre, alla Regione Emilia-Romagna della versione definitiva per la stipula del contratto di rigenerazione, sono emerse numerose idee per attività rivolte ai giovani, alle famiglie e alla cittadinanza tutta. Alcuni esempi una Scuola di Economia solidale per la formazione, incubazione e start up di economia solidale, spazi di coworking e contaminazione di idee e di saperi generazionali con laboratori di formazione, ciclofficina, falegnameria; creazione di un laboratorio socio-occupazionale frequentato da persone con disabilità per la preparazione di prodotti agro-alimentari ricavati da produzioni tipiche e locali e laboratorio di pasticceria con attivazione di un punto ristoro; e ancora: “Officina del cibo” per un sistema integrato di più progettualità: emporio comunitario, laboratorio di trasformazione dei prodotti, bar, laboratori, strutture comunitarie per l’avvio di un circuito alternativo all’economia tradizionale e tanto altro ancora.
L’intervento avrà un costo complessivo di un milione e 120mila euro. Dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del Bando rigenerazione urbana, arriveranno fondi per 790mila euro; la fine dei lavori, sempre secondo le indicazioni del bando, è prevista nel dicembre 2025.