I firmatari dell’accordo con l’assessora Filippi e Karl-Ludwig Schibel, coordinatore di Climate Alliance per l’Italia

La transizione ecologica e i progetti a misura di città per contrastare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni diventano protagonisti a Modena che oggi, mercoledì 22 giugno, e giovedì 23 ospita la riunione annuale del comitato direttivo di Climate Alliance, la rete europea composta da oltre 1.800 soci tra Comuni, Province, Regioni e organizzazioni non governative, di cui Modena fa parte dal 2002, che ha l’obiettivo di condividere attività di ricerca, casi di studio e strategie per la riduzione delle emissioni di carbonio e la protezione del clima.

Giovedì 23 giugno, dalle 9, nel teatro della Fondazione Collegio San Carlo, è in programma, inoltre, la presentazione pubblica delle attività realizzate a Modena nell’ambito del progetto europeo Zero carbon cities che si concluderà il prossimo agosto.
L’assemblea del comitato direttivo di Climate Alliance, che si svolge in Municipio e alla quale partecipa l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, componente del board, è stata l’occasione per consolidare e rendere ancora più concreto il legame che unisce Modena alla rete: il direttore e il presidente di Climate Alliance, Thomas Brose e Andreas Wolter e il direttore e la presidente Aess, Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile partecipata dal Comune, Piergabriele Andreoli e Benedetta Brighenti, hanno sottoscritto, infatti, un accordo di collaborazione con il quale sanciscono l’impegno reciproco a supportare i processi di innovazione necessari alla transizione ecologica e a traghettare i territori verso una dimensione economica e sociale sostenibile. La firma dell’accordo darà ad Aess la possibilità di rapportarsi direttamente con una moltitudine di soggetti a livello europeo e di acquisire più strumenti per un’efficace lotta al cambiamento climatico da offrire alle città associate.

Tra i temi all’ordine dei lavori dell’assemblea, anche la presentazione del programma di assistenza tecnica Epah (Energy Poverty Advisory Hub) per la lotta alla povertà energetica nel quale si inserisce il progetto Unire (Urban Network Investing Resource for an Energy community) per la creazione di una comunità energetica locale a Modena, promosso dal Comune e da Porta Aperta. L’attività di assistenza tecnica, che sarà fornita da Aess e partirà nelle prossime settimane, è finalizzata all’analisi di fattibilità del progetto che dovrebbe essere realizzato nel Quartiere 2.

Giovedì 23 giugno, dalle 9, al teatro San Carlo, sempre nell’ambito dell’assemblea, è in programma la presentazione pubblica del progetto Zero carbon cities, cofinanziato dal programma europeo Urbact III e dal Fondo di rotazione nazionale, che ha l’obiettivo di individuare le strategie che le città possono mettere in atto per raggiungere la neutralità climatica al 2050. In particolare, nell’incontro saranno presentate le attività svolte a Modena con il coordinamento di Aess: per oltre un anno, anche nel corso della pandemia, i rappresentanti di una trentina di portatori di interesse locali, pubblici e privati, si sono incontrati per definire una visione condivisa del futuro della nostra città.

I partecipanti, lavorando per gruppi, hanno quindi messo a punto un piano di azioni, che in futuro potranno diventare azioni concrete, per raggiungere l’obiettivo delle “emissioni zero” che coinvolgono la mobilità, le energie rinnovabili, la riqualificazione energetica, l’agroecologia e l’economia circolare. Tra le azioni ipotizzate, frutto di un’attività di analisi che ha coinvolto una parte dei residenti e tre gruppi di studenti universitari, anche una strategia di riqualificazione per rendere il sito industriale dei Torrazzi un quartiere più verde e sostenibile.

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