Sarà visitabile fino al 31 luglio, ai Chiostri della Ghiara (via Guasco 6) la mostra sulla storia dell’Inno nazionale polacco Mazurek Dąbrowskiego (Mazurka di Dąbrowski), scritto nel luglio del 1797 a Reggio Emilia da Jozef Wybicki, tenente dell’armata polacca all’epoca in Italia. L’esposizione – realizzata in occasione del 225° anniversario della creazione dello stesso inno, del 200° anniversario della morte di Józef Wybicki e del 95° anniversario dell’istituzione del brano “Jeszcze Polska nie zginęła” come inno nazionale –  è stata inaugurata ieri sera dal presidente del Consiglio comunale Matteo Iori e da una delegazione polacca composta dal ministro e capo dell’Ufficio per i Reduci di guerra e le Vittime di persecuzioni Jan Józef Kasprzyk, dall’ambasciatrice della Repubblica di Polonia in Italia Anna Maria Anders e dalla Console generale della Repubblica di Polonia a Milano Anna Golec-Mastroianni.

Prima della cerimonia, in piazza Prampolini e poi in Sala del Tricolore, la stessa delegazione è stata protagonista di un’iniziativa promossa dall’Ambasciata e del Consolato polacco in Italia, che ha visto la partecipazione di circa 130 rappresentanti di associazioni partigiane e combattenti che in questi giorni sono in Italia per celebrare la liberazione dal nazifascismo effettuata dalle truppe polacche in alcune città italiane durante la Seconda Guerra mondiale. A guidare queste truppe, tra gli altri, fu tra gli altri il generale Władysław Albert Anders, padre della stessa ambasciatrice Maria Anders, uno dei protagonisti della liberazione d’Italia dall’occupazione nazista. Alla guida del II Corpo Polacco vinse la battaglia di Cassino, permettendo lo sfondamento della Linea Gustav; accettando la collaborazione dei combattenti partigiani liberò l’Abruzzo e le Marche, vinse la battaglia di Ancona, liberò la Romagna e partecipò alla battaglia di Bologna insieme anche alle truppe alleate.

“Quest’anno si celebra in Italia il 225° del Primo Tricolore nato in questa sala il 7 gennaio 1797. In Polonia si celebra invece il 225° dell’Inno nazionale polacco nato a poche decine di metri da questa sala e composto dal patriota e poeta Jozef Wybicki – ha detto il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori in Sala del Tricolore – Lo scorso dieci marzo con le autorità polacche abbiamo celebrato il bicentenario della sua morte. Spero che in queste ore a Reggio Emilia abbiate sentito l’accoglienza e il legame che questo territorio ha in una dimensione internazionale, verso quei valori che collegano la libertà alla democrazia, l’educazione alla cultura, lo sviluppo economico alla giustizia sociale. Spero che abbiate potuto apprezzare come la nostra comunità investa sulla sua memoria per ritrovare una sua identità collettiva, anche nei valori che hanno unito nel 1797 tutti i popoli liberi d’Europa.

“Questa celebrazione – ha proseguito il presidente Iori – oggi assume altri significati; oggi infatti non possiamo celebrare soltanto il percorso del popolo polacco e del popolo italiano per la libertà, oggi dobbiamo sottolineare come questi valori si affermino nell’accoglienza verso le persone che fuggono da conflitti e privazioni di libertà. Come questi valori necessitino anche di un’altra parola che dobbiamo salvaguardare: la pace.

“Nel 1797 erano 1.500 i legionari polacchi presenti a Reggio Emilia a difesa della Repubblica Cispadana. Da quegli anni si è avviato un cammino che ha portato all’affermazione della Repubblica e della democrazia, diffondendosi in tutta Europa.
Il legame di Reggio Emilia con la Polonia è storico: è infatti la città di Bydgoszcz con cui firmiamo il nostro primo patto di gemellaggio dopo la seconda guerra mondiale nel 1962.

Nel 1984 Lech Walesa viene nominato Cittadino onorario in questa Sala dal Consiglio comunale con la seguente motivazione: “Fondatore del sindacato di Solidarnosc, animatore della lotta dei lavoratori polacchi per l’affermazione delle libertà sindacali, della democrazia, della partecipazione popolare, della civile convivenza per il progresso della società polacca’”.

“In città sono presenti luoghi come via Wybicki, via Bydgoszcz e via Polonia – ha concluso il presidente Iori, sottolineando ulteriormente il legame tra Reggio Emilia e la Polonia –  Un’amicizia che continua ora con numerose amministrazioni e istituzioni polacche all’interno della programmazione europea, delle politiche interculturali, della sostenibilità e della valorizzazione artistico-culturale. In questo contesto la comunità polacca che vive a Reggio Emilia è composta da oltre 300 persone che contribuiscono al nostro territorio e alla sua pluralità culturale.

Questa Sala, il museo del Tricolore e gli altri spazi di questa città sono ponti che legano i nostri rispettivi Paesi e i nostri popoli. Ed è per noi un onore poter essere tra i luoghi simbolo della vostra visita in Italia che racconta il percorso fatto per l’affermazione della libertà e della democrazia”.

“È un piacere essere ospiti a Reggio Emilia nella città del Tricolore dove 225 anni fa prendeva forma la coscienza della moderna nazione italiana – ha detto il ministro Jan Józef Kasprzyk – Allo stesso tempo sempre a Reggio si stava plasmando la moderna nazione polacca, in cui il valore di un uomo non doveva più essere determinato dalle sue origini, ma dai suoi meriti”.

L’ambasciatrice Anna Maria Anders  ha ricordato come “la Polonia ha avuto dalla storia il destino di riconoscersi in un inno nato in esilio, per una nazione che era stata cancellata dalla carta geografica dell’Europa”, mentre la console Anna Golec-Mastroianni ha ribadito che “sono state diverse vie e sorti a portarci qui a Reggio Emilia in un luogo geograficamente lontano dalla Polonia ma vicino al cuore di ogni polacco. Questa città custodisce una testimonianza straordinaria: la nascita nel luglio di 225 anni fa del nostro Inno nazionale”.

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