È stata inaugurata questo pomeriggio la palestra robotizzata dell’Istituto, 120 metri quadri che permetteranno di aumentare ulteriormente l’intensità dei trattamenti, di proporre scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente, di realizzare protocolli personalizzati e, infine, di misurare oggettivamente le risposte migliorando il risultato di ogni percorso riabilitativo. Un progetto importante e un investimento altrettanto significativo, pari a circa 250 mila euro, che si somma a quello di 2 milioni di euro, sempre sostenuto da Montecatone, per l’adeguamento tecnologico della radiologia – attrezzata con una Risonanza Magnetica 3 Tesla e una TAC 64 strati.
«La riabilitazione supportata dall’utilizzo di sistemi robotici – è stato detto – comporta numerosi vantaggi, come permettere prestazioni più intensive, specifiche e appropriate. Ad esso si associa quello della elevata flessibilità di applicazione: le soluzioni possono essere facilmente integrabili in situazioni della vita quotidiana, rendendo il trattamento motivante e variegato, aprendo anche la strada alla creazione di nuovi esercizi riabilitativi, non realizzabili con i metodi tradizionali».
I dispositivi robotici permettono infatti movimenti impossibili senza il loro supporto come, ad esempio, gli esoscheletri che consentono a persone, che altrimenti non potrebbero, di camminare. Grazie poi ai feedback visivi, uditivi e cinestesici scambiati con il paziente durante gli esercizi, la riabilitazione robotica incide positivamente anche a livello psicologico e aumenta la compliance del paziente alla terapia riabilitativa.
Antonio Dongellini, Presidente di CIMS, l’azienda che ha realizzato con proprie maestranze buona parte delle lavorazioni edili previste ha parlato di «traguardo importante perché rappresenta il completamento di un progetto in cui l’azienda ha messo a frutto la sua multisettorialità e le sue competenze nel settore ospedaliero, in ambito sia edile sia impiantistico».
Ulteriore impegno, nel prossimo futuro, sarà rivolto in tre direzioni: anzitutto al recupero funzionale dell’arto superiore – tra le maggiori sfide in ambito riabilitativo poiché esso è in stretta relazione con il livello di autonomia e qualità della vita – percorso per il quale la terapia robotica è stata suggerita non solo come strumento per fornire ai pazienti un potenziamento delle ripetizioni, ma aggiunge l’aspetto della realtà virtuale che simula le attività della vita reale, fornisce e incoraggia il feedback e potrebbe motivare i pazienti a sopportare allenamenti più intensivi; un secondo focus sarà rivolto al controllo del tronco.
Uno dei primi obiettivi riabilitativi, infatti è il raggiungimento della posizione seduta in carrozzina. Per far questo, è necessario il miglioramento del controllo del tronco che è inoltre propedeutico ad ogni altra attività finalizzata allo sviluppo della autonomia. L’utilizzo della robotica permette di lavorare in maniera integrata ed oggettiva, supportando il fisioterapista nel raggiungimento degli obiettivi di core stability, fondamentali per la persona con lesione cerebrale e mielica motoria sia completa che incompleta.
Terzo obiettivo, infine, sarà la costante implementazione della dotazione per il training del cammino sia dal punto di vista diagnostico (EMG dinamica, Gait Analysis con sensori inerziali e con sistema di telecamere e pedane per la rilevazione delle forze cinetiche) sia riabilitativo rimanendo aggiornati sul panorama degli esoscheletri e delle evoluzioni software degli stessi.
Queste le apparecchiature in dotazione alla palestra robotizzata.
HUNOVA: dispositivo medico robotico programmabile che consiste in due piattaforme elettromeccaniche a due gradi di libertà, una a livello dei piedi ed una a livello della seduta. Utilizzato per lavorare sull’equilibrio e sul rinforzo del tronco da seduto, per la propriocettiva in stazione eretta bipodalica e monopodalica; mobilizzazione passiva, attiva e rinforzo della tibio-tarsica.
DIEGO: sistema robotizzato multidimensionale per la riabilitazione monolaterale o bilaterale dell’arto superiore; consente di lavorare con allevio del peso delle braccia, lasciando al terapista la scelta tra l’esecuzione di task riabilitativi sfruttando oggetti reali o l’interazione con giochi di realtà virtuale.
PABLO: dispositivo per la valutazione e riabilitazione della forza di presa ed estensione della mano e dei molteplici range articolari dell’arto superiore. Attraverso la scelta di esercizi riabilitativi personalizzabili, è possibile cimentarsi con delle coinvolgenti terapie interattive e cognitive; inoltre dispone di particolari accessori e di nuovi sensori wireless applicabili a qualsiasi parte del corpo (a livello dell’articolazione di caviglia, per esempio, permettendo report del passo) e che comunicano con il software tramite bluetooth.
TYMO: una pedana wireless statica/dinamica di facile accessibilità per la valutazione e la riabilitazione del controllo posturale. Può essere utilizzato in stazione eretta, in appoggio al tavolo o in posizione seduta: grazie a diverse terapie interattive e cognitive, possiede i requisiti per il recupero e il miglioramento dell’equilibrio e del controllo posturale. Aggiungendo un elemento nella sua parte inferiore, diventa una pedana instabile, che consente di valutare e trattare i problemi dell’equilibrio.
ANALISI DEL MOVIMENTO: laboratorio di analisi del movimento è possibile eseguire una valutazione dello schema locomotorio, sia dell’arto superiore che dell’arto inferiore, ed indagare in maniera più accurata le alterazioni del tono e stabilire, in presenza di spasticità, il trattamento più indicato (focale o chirurgico).
EKSO: dispositivo bionico indossabile, alimentato a batteria, che consente ai pazienti con deficit motorio completo o parziale agli arti inferiori di alzarsi e camminare su superfici piane con l’appoggio di un deambulatore o di due stampelle. Tale dispositivo ha solo uno scopo riabilitativo e non vicariante di funzione.